Zornitza Kratchmarova, Economy,Intervista a Tito Masi – Così salveremo la cassa

Zornitza Kratchmarova, Economy,Intervista a Tito Masi – Così salveremo la cassa

Economy

Intervista a Tito Masi – Così salveremo la cassa


Zornitza Kratchmarova
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intervista a TITO MASI presidente della Fondazione San Marino
COSÌ SALVEREMO LA CASSA

«Quella di Delta è una partita dagli esiti ancora incerti». Parola di Tito Masi, presidente della Fondazione che controlla il 100% della Cassa di risparmio di San Marino, la «banca-Stato» che vale il 40% dell’intero sistema creditizio dell’antica Repubblica. «Ci stiamo attrezzando perché tutto vada al meglio, però ». In palio c’è la sopravvivenza stessa dell’istituto che controlla il gruppo di credito al consumo commissariato dalla Banca d’Italia nel maggio 2009.

I profeti di sventura vi danno per spacciati, o quasi.

Non sono d’accordo. Sabato 27 c’è l’assemblea della Fondazione sul piano di rafforzamento patrimoniale della Cassa. Non temo ribaltoni.

Che cosa intendete fare?

Procederemo a un aumento di capitale da 150 milioni, sottoscritto in buona parte dallo Stato. Così le quote della Fondazione dovrebbero scendere al 70%. E poi…

E poi?

Un prestito obbligazionario da 200 milioni. L’idea è di strutturarci al meglio anche per fare fronte alle perdite in conto capitale di Delta.

Poi c’è la questione debito.

Lunedì 25 è stato raggiunto l’accordo per la sua ristrutturazione con le banche creditrici: un passo fondamentale per il buon esito dell’intera vicenda.

In palio c’è una maxicartolarizzazione da quasi 2 miliardi di euro.

Sì. Il piano è stato elaborato dai consulenti Giuseppe Lusignani e Marco Lamandini.

Toccherà a voi accollarvi le tranche più rischiose?

In parte. Per quelle junior si parla del 62%. Ma avremo anche crediti «senior» e «super-senior» e, dunque, i più garantiti. In linea di massima sono soddisfatto, molto.

A che punto sono le trattative con Intesa Sanpaolo per la cessione degli asset pi appetibili?

Sono in corso. Ma il patto di lunedì dovrebbe permettere di accelerare i tempi. Tanto pi che si sa già quali sono le società che saranno vendute.

Cioè?

Sedici Banca e BentosAssicurazioni.A cui dovrebbero aggiungersi le reti di vendita oggi in capo a CariRete e Rete Plus. Per un totale di 350 persone circa.

Quanto pagherà Intesa?

Ancora non si sa. Ma posso dire che chi compra oggi fa sicuramente un affare.

I dipendenti di Delta sono 900 circa.

Il gruppo controlla 25 società. Si tenterà di vendere il possibile. Chi rimarrà in capo a Delta verrà ricollocato. O, quanto meno, si tenterà di farlo.

Nessun esubero?

Il piano industriale deve essere ancora fatto. Ma qualche taglio temo ci sarà.

Esce senza danni solo Sopaf, che ha denunciato il caso alla magistratura…

Il contenzioso con Sopaf è stato chiuso lo scorso autunno con l’acquisto da parte della Cassa del 15,9% di Delta in sue mani per 55 milioni di euro, a cui si sono aggiunti altri 15 milioni a titolo di consulenza.

Somme già saldate?

La prima tranche da 20 milioni è stata pagata il 31dicembre scorso. Il resto verrà scaglionato nel corso del 2010 con una coda di 8 milioni nel 2011.

Con la Cassa, anche San Marino è sotto scacco. Che ne pensa?

Parte della responsabilità è proprio di San Marino, o meglio della sua classe dirigente.

Si riferisce all’azzeramento dei vertici della Banca centrale?

Quello non è che l’ultimo passo falso. Mi auguro che presto ci sia un rinnovamento.

Anche sul fronte politico?

Anche.

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