Sit in CSU : Fermiamo la disoccupazione. Adesso!

Sit in CSU : Fermiamo la disoccupazione. Adesso!

SAN MARINO 24 APRILE 2014 – “Fermiamo la disoccupazione. Adesso!” E’ forte e chiaro il messaggio lanciato oggi dalla CSU durante il sit-in davanti all’Ufficio del Lavoro. Consegnato al Segretario al Lavoro un documento-proposta per mettere il tema del lavoro al centro dell’agenda di governo. 

Al primo posto, le confederazioni sindacali chiedono al Congresso di Stato di mettere in campo una vera e propria terapia d’urto contro la disoccupazione: “L’uscita dalla black-list ha fatto cadere tutti gli alibi,  la nostra Repubblica ha urgente bisogno di un piano per attrarre nuovi investimenti produttivi  e dare risposte concrete ai disoccupati in lista d’attesa”. 

Le cifre, del resto, sono allarmanti: a fine 2013 il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 9,1%, pari alla cifra record di 1.493 disoccupati. E sono i giovani a pagare il prezzo più alto: il 50% dei disoccupati hanno infatti  meno di 34 anni, e per la quasi totalità sono diplomati e laureati. 

“Il motore fondamentale della ripresa – si legge nel documento CSU –  rimane il comparto manifatturiero, che prima della crisi rappresentava, insieme all’edilizia, il 53% del Pil.  Dopo decenni di rincorsa al miraggio della piazza finanziaria, occorre invece progettare un piano industriale con al centro le attività che in questi anni hanno retto l’urto della crisi. Attività concentrate nei settori della meccanica di precisione, dell’agroalimentare, del sanitario, dell’elettrotecnica e della green economy”. 

Insieme a concrete scelte di politica-economica, la Centrale Sindacale Unitaria indica nella formazione un altro settore strategico: “E’  urgente realizzare  una mappa dei bisogni formativi delle imprese  e delle figure professionali vicine al pensionamento, in modo da avviare progetti di formazione mirati per chi ha perso ed è in cerca di lavoro. Progetto che deve avvenire con il coinvolgimento delle aziende, il contributo dello Stato e quello del Fondo Servizi Sociali”. 

Altrettanto  strategico  “è intensificare il rapporto fra scuola e mondo delle imprese, ed un atto concreto è allungare l’attuale biennio dell’Istituto Tecnico con il conseguimento di diplomi coerenti con la domanda di lavoro interna”. 

Tra le priorità poste c’è anche la lotta al lavoro nero e irregolare che, oltre ad essere un illecito, sottrae posti di lavoro che possono essere occupati da lavoratori stabili e regolari. In tal senso la CSU chiede che gli organi ispettivi siano dotati degli strumenti più idonei per debellare questa gravissima piaga, applicando tutte le sanzioni previste dalle leggi. 

Visto l’approssimarsi della stagione estiva, la CSU ribadisce inoltre “che i posti di lavoro offerti dal settore commercio-turistico devono essere destinati ai lavoratori disoccupati sammarinesi e residenti, o agli studenti che intendono fare un’esperienza di lavoro, superando la tendenza sempre più consolidata ad assumere, per la quasi totalità degli addetti, personale forense”.

Sul fronte normativo, le proposte di CSdL  e CDLS chiedono in sostanza di superare una serie di distorsioni.  Innanzitutto, “va superata la cosiddetta chiamata nominativa diretta introdotta nel 2011 dal Decreto Mussoni  perché ha lasciato campo libero alle imprese di assumere indipendentemente dalle graduatorie, dai titoli di studio e dalle professionalità esistenti in territorio, penalizzando così le persone socialmente più deboli”.  

Occorre inoltre “ridimensionare  il fenomeno dei distacchi e dei contratti di collaborazione  e ridare  alla Commissione per il Lavoro la centralità nel rilascio delle autorizzazioni.

La manifestazione di questa mattina è la prima tappa della campagna  di mobilitazione “Sviluppo e lavoro. Adesso!” decisa dai delegati sindacali CSU ad inizio aprile.

La prossima settimana è già in programma secondo appuntamento. E’ infatti in calendario per la serata di martedì 29 aprile, alla sala Montelupo di Domagnano, un pubblico dibattito con tutte le forze politiche. “Un’occasione  per mettere a confronto le proposte dei partiti e trovare soluzioni concrete  per far fronte all’emergenza disoccupazione ”.

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