Rita Rocchetti di Nq Rimini San Marino (www.nqnews.it): Continua a far discutere la notizia dei 600 riminesi che hanno nascosto capitali a San Marino senza averli neppure scudati / Trasparenza contro i furbetti del fisco / Mangianti (Acer) fa propria la richiesta del presidente della Provincia: “Sì ai redditi pubblici” Bruno Piccioni (Ordine dei commercialisti): “Più difficile evadere con le nuove regole”
Contro i furbetti del fisco che fanno la spola con San Marino trova audience a Rimini la proposta del presidente della Provincia Stefano Vitali di rendere noti i redditi di tutti, senza distinzioni. “L’operazione – dichiara il presidente di Acer Cesare Mangianti – renderebbe la vita più facile anche a noi, da anni impegnati in una lotta assai rigorosa contro l’elusione e l’evasione dei canoni, nonché contro coloro che usufruiscono di alloggi di edilizia residenziale pubblica senza averne titolo”. E pure i commercialisti si dicono d’accordo. “Nulla in contrario – afferma il presidente dell’ordine dei commercialisti Bruno Piccioni – se non ci fosse una legislazione sulla privacy che invece lo impedisce”. Insomma, il giorno dopo la notizia che 600 riminesi, tra albergatori, bagnini e professionisti vari, hanno nascosto a San Marino capitali per 500 milioni senza neppure averli scudati (e le indagini sono relative a due sole banche del Titano), l’invocazione che si leva dal territorio è per la trasparenza, quella che a quanto pare ancora proprio non c’è. “Speravo che l’annoso problema dell’opacità sammarinese fosse ormai risolto –commenta Piccioni– invece a quanto si apprende siamo ancora a metà strada”. Il professionista si consola però pensando al fatto che la lista di evasori venuta fuori in questi giorni si riferisce a indagini avviate da tempo (nell’ambito delle inchieste della Procura di Forlì del 2008 e 2009). Cioè è roba vecchia, figlia di un’epoca in via d’estinzione. “Adesso – afferma – con le nuove regole sulla tracciabilità del denaro, è diventato effettivamente molto più difficile evadere il fisco. E in ogni caso pubblicizzare i redditi aiuterebbe. “Sarebbe ancor più facile –dichiara Mangianti- di fronte a redditi da fame dichiarati da certe categorie notoriamente benestanti, smascherare, da parte degli organi preposti, gli evasori fiscali. Ben venga dunque qualsiasi proposta mirata a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per contrastare la piaga dell’evasione fiscale”.