“Nel frastuono di una campagna elettorale nel pieno del suo vigore e nel disinteresse di molti, si è tenuta ieri, 24 aprile, un’importante iniziativa a Palazzo Pubblico, dove la nostra Repubblica ha celebrato la Giornata mondiale del multilateralismo e della diplomazia di pace, grazie all’iniziativa delle segreterie di Stato per gli Affari Esteri e per la Cultura, promossa e sostenuta dalla Reggenza”.
Lo dice Demos, sottolineando in una nota che l’iniziativa di San Marino per la Giornata internazionale del multilateralismo e della diplomazia per la pace è stata “un momento dove promuovere i valori e la forza della pace, mentre tutto intorno a noi è violenza e discredito”.
Una iniziativa che “dimostra una unità di intenti sul ridare forza e vigore alla parola pace, e per promuovere soprattutto, non solo a parole, il ruolo fondamentale diplomatico per la pace che la nostra repubblica potrebbe svolgere”, ma “peccato che la partecipazione dei politici sia stata molto scarsa”, anche se i membri di Demos si dicono “fiduciosi che il messaggio positivo della giornata di ieri possa arrivare a tutti i cittadini”.
La violenza, “ovvero tutte le politiche dittatoriali, oggi stanno cercando di prevalere continuamente oscurando qualsiasi parola di pace e di concordia: sì, perché il contenuto informativo della giornata è stato di elevatissimo spessore, concluso dalla riapertura del luogo di meditazione e preghiera interreligioso, come simbolo di incontro e dialogo fra le diverse culture, dove il rettore ha ricordato l’importanza di quel luogo come simbolo di accoglienza per l’incontro fra i diversi credi e le diverse culture”.
Le relazioni del nostro ambasciatore all’Onu e del professore della Sant’Anna di Pisa sono state fondamentali per comprendere due semplici cose: la prima, sono le grandi potenzialità della nostra repubblica, che non avendo ne armi né potere economico può solo appellarsi al diritto internazionale per mantenere la propria autonomia e grazie alla propria agilità politica e insieme agli altri piccoli Paesi può giocare e gioca un ruolo importante nella piattaforma multilaterale; non a caso nella giornata di ieri è arrivato insieme all’ambasciatore Beleffi il plauso del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Gutierrez, all’iniziativa della giornata di ieri. La seconda, grazie alla relazione del professor Strazzari, si è appreso che una delle poche vie di resistenza allo sgretolamento del corrente ordine mondiale per arginare i venti di guerra è il ritorno all’umanità e ai valori condivisi della stessa umanità”.
E ancora: “Il momento è stato utile e fruttuoso e ha fatto percepire la bellezza e la potenza della nostra piccola Repubblica, che potrebbe, se unita, provare davvero a fare la differenza sullo scenario multilaterale. Non solo, un ruolo importante sullo scenario implica ricchezza culturale, vivacità, intraprendenza e conseguentemente ricchezza concreta per tutti i cittadini”.
A detta di Demos, “basterebbe veramente poco per superare i difficilissimi momenti che abbiamo vissuto in questo lungo ventennio triste e decadente, le invidie, i permali, la competizione politica portata all’estremo, la creazione di narrazioni tese solo a buttare sull’altro il male, senza comprendere che quel male potrebbe essere spazzato via solo se la politica, gli organi di informazione e i cittadini provassero ad innalzare lo sguardo”.
“Oltre le nostre miserie per capire il patrimonio di cultura, storia e potenzialità che stiamo buttando via, dimenticandoci che la democrazia non è una corsa per arrivare al governo, che le elezioni non sono una competizione sportiva. No! La Democrazia, volutamente con la D maiuscola, è conciliazione dei diversi interessi in una visione di sviluppo e benessere per tuta la comunità e le elezioni dovrebbero servire a premiare le migliori intelligenze del Paese che ogni cittadino sente meritevoli per svolgere questo complesso compito che non può certo essere improvvisato”, chiosa Demos.