Ieri il Consiglio Grande e Generale ha approvato la legge di iniziativa popolare che consente la trasmissione paritaria del cognome con 41 voti a favore, 2 contrari e 1 astenuto. Vanessa Muratori, prima firmataria della legge, sottolinea che ‘il legislatore consente ora la scelta del cognome da trasmettere alla prole, ma ribadisce nel lessico che la “norma” è la trasmissione patrilineare’.
Sarebbe stata bella una legge semplice, che mettesse esplicitamente donne e uomini sullo stesso piano nella trasmissione del cognome, chiudendo anche simbolicamente sia la lunga stagione della discriminazione, sia quella dei “piccoli passi” che “concedono”, anche tanto a volte, ma lasciando invariato il misconoscimento del pari valore femminile.
Per le situazioni già in essere la legge si fa complicata, la decisione finale spetta al magistrato e non alla madre, mancando l’auspicato automatismo nella possibilità di aggiunta del cognome materno. Dispiacciono i percorsi a volte tortuosi e le ultime remore lessicali, ma di fatto ora è possibile valorizzare l’ascendenza femminile, perché dall’entrata in vigore della legge i nuovi nati potranno avere il cognome della madre, del padre o di entrambi. Penso di potere esprimere per questo soddisfazione a nome di tutti i sottoscrittori della legge di iniziativa popolare.
Leggi l’intero intervento di Vanessa Muratori