San Marino Oggi 17/07/2000 (Ap, l’esposto al FMI è un
“errore”)
Mercoledì scorso, al Centro Sociale di
Dogana, Alleanza Popolare ha presentato un dossier con cui vengono denunciati
errori, omissioni e marchingegni contabili nella compilazione del Bilancio dello
Stato. L’iniziativa rientra nell’attività ordinaria di un partito di opposizione
che svolga la sua funzione di stimolo, di critica e di controllo, rinunciando al
consociativismo.
Il dossier – si è appreso – sarà inviato a
tutte le famiglie. Anche questa scelta rientra nella normalità. L’utilizzo di
stampati, come in passato, è ancora molto frequente fra i partiti, essendo loro
impedito, di fatto, un vero accesso alla radio e alla televisione, i mezzi della
comunicazione moderna.
Quel che ha lasciato esterrefatti è la
notizia – data nella stessa occasione dai vertici di Alleanza Popolare – della
decisione di tradurre la denuncia in un esposto indirizzato a un organismo
internazionale, il Fondo Monetario. Rivolgersi all’esterno è un atto gravissimo,
quasi sempre censurabile. Chiunque lo compia: un cittadino, un movimento, un
gruppuscolo politico. Ebbene, purtroppo si deve constatare che questa volta a
rivolgersi all’esterno è un partito che ha riscosso, nelle ultime elezioni, la
fiducia del 10% degli elettori.
La situazione nel nostro paese non è così
drammatica sotto l’aspetto democratico da fornire una qualche attenuante alla
scelta di avanzare un esposto a un organismo internazionale che potrebbe essere
di nocumento al paese.
Alleanza Popolare ha costruito il dossier e
lo ha stampato utilizzando i fondi del finanziamento pubblico ai partiti. E lo
distribuirà a tutte le famiglie usufruendo delle facilitazioni riservate ai
partiti. E lo ha illustrato, come è giusto che un partito possa sempre fare,
pubblicamente. E si è servito per la illustrazione di un luogo pubblico che è
giusto a un partito concedere, anche se di opposizione, anche per una iniziativa
di dura contestazione politica.
In genere, agli organismi internazionali,
si rivolgono i cittadini o i partiti di Stati in cui la vita politica è in ben
altre condizioni, in quanto a democrazia.
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