20/06/2002 Il buon nome offeso, si discredita anche il passato

20/06/2002 Il buon nome offeso, si discredita anche il passato

Il buon nome offeso, si discredita anche il
passato

 

San Marino
Oggi 20/06/2002 (Il buon nome di San
Marino)

Domenica mattina ho partecipato alla presentazione di un libro
su Carlo Malatesta a Covignano presso l’Abbazia di S. Maria di Scolca. Al tavolo
diversi professori universitari fra cui Paolo Prodi. Presente anche il Nunzio
Mons. Pietro Sambi. Tanta gente. Esperti di storia, ricercatori e semplici
amatori o curiosi della materia. Con belli e dotti interventi viene illustrato
il contesto storico di Carlo Malatesta, Signore di Rimini nei decenni a cavallo
del 1400. Poi la parola è data al curatore del libro. Anzi alla curatrice, una
professoressa dell’Università di Urbino. La quale, a proposito dei rapporti fra
Carlo Malatesta e San Marino (rapporti lunghi, complessi, e – perché no? – di
reciproca soddisfazione), li riduce praticamente solo a un prestito della
famiglia Malatesta di 400 ducati d’oro che i sammarinesi non avrebbero onorato.
Ed insiste sulla non restituzione. La adopera come mezzo per stimolare
l’attenzione dell’uditorio, essendo certa che il trasferimento della valutazione
negativa sul comportamento dei sammarinesi di allora a quelli di oggidì, sarebbe
stato largamente condiviso.

I sammarinesi di oggi sappiamo che reputazione hanno. Lo si
riscontra anche nell’ordinario. La posta con tassa a carico del destinatario non
arriva in Repubblica (per stroncare il vezzo dei sammarinesi di farsi spedire i
plichi senza affrancatura). Se un sammarinese incorre in una infrazione al
codice stradale o paga la multa sull’unghia o ritorna a casa a piedi (per porre
fine al giochino della prescrizione).

San Marino quei 400 ducati li ha restituiti. C’è uno specifico
atto notarile del 1389 che lo attesta, pubblicato una decina di anni fa proprio
da una coautrice della suddetta opera su Carlo Malatesta e dallo stesso editore.
Il fatto è che il giudizio sui sammarinesi di oggi è così negativo da indurre a
gettare ombre sulla onorabilità anche dei sammarinesi di ieri, perfino a scapito
della verità.

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