22/07/2000 Liceo classico e riduzione delle iscrizioni

22/07/2000 Liceo classico e riduzione delle iscrizioni

Liceo classico e
riduzione delle iscrizioni

 

San Marino Oggi 22/07/2000 (Liceo Classico. Una storia lunga 30
anni
)

Nei giorni scorsi, su un giornale, si è letto l’auspicio:
le aule possano di nuovo riempirsi! In riferimento alle aule della Scuola
Secondaria Superiore. Quelle che sarebbero rimaste vuote per mancanza di
iscrizioni alla prima classe dell’indirizzo classico nel prossimo anno
2000-2001.

Nel prossimo anno scolastico aule vuote presso la Scuola
Secondaria Superiore non ci sono. Non ci sono proprio. La parte del vecchio
ospedale riservata alla Scuola scoppia di studenti (410; erano 272 nel 1993-94).
Per racimolare le aule ordinarie si è dovuto cominciare a sacrificare quelle
speciali (i laboratori) e ad occupare locali marginali, poco funzionali e poco
salubri, aggravando, fra l’altro, le condizioni generali di sicurezza già
denunciate come precarie.

Nonostante la venuta meno delle iscrizioni al Classico,
la Scuola Secondaria Superiore registra, proprio quest’anno, con l’attivazione
dell’indirizzo Economico-aziendale il consenso massimo nella sua storia
ventennale. Mai in passato è stato così alto il numero delle iscrizioni alle sue
prime classi in rapporto al numero degli studenti in uscita dalla Scuola Media.

Inoltre per la prima volta, quest’anno, sono più gli
studenti, in uscita dalla Scuola Media, che proseguono gli studi in territorio,
di quelli che vanno fuori.

La riduzione del numero degli studenti costretti ad
andare fuori dopo la Scuola Media era fra gli obiettivi – il principale? – dei
riformatori (Deputazione Fausta Morganti) che, nel 1980, hanno dato vita
all’attuale Scuola Secondaria Superiore, articolata in indirizzi. Prima c’era
solo il Liceo Classico.

Fino al 1980 gli studenti in uscita dalla Scuola Media,
per proseguire gli studi in territorio dovevano necessariamente iscriversi al
Liceo Classico. Lo facevano in pochi. Ad esempio, nell’anno scolastico 1979-80
hanno frequentato la terza classe della Scuola Media 372 studenti. Soltanto 48
hanno potuto proseguire gli studi in territorio. Cioè il 13%.

L’anno dopo, con l’attivazione del Biennio dell’Istituto
Tecnico Industriale, la percentuale sale fin oltre il 30%. In seguito continua
sì a crescere, ma lentamente, nonostante il raddoppio dell’offerta con
l’attivazione dell’indirizzo Linguistico (1983-84) e di quello Scientifico
(1991-92). Tanto che nell’anno scolastico 1993-94 la percentuale si aggira
ancora attorno al 35%. In una dozzina di anni è cresciuta di 5 punti o poco più.

Dal 1994-95 al 1999-2000 la percentuale passa dal 35% al
45%. Un balzo di 10 punti. Senza l’attivazione di alcun nuovo indirizzo. Un
incremento puro, guadagnato con scelte che i numeri dicono essere state efficaci
e di largo consenso (Segreteria Pier Marino Menicucci). Con l’attivazione del
nuovo indirizzo, l’Economico-aziendale (Segreteria Sante Canducci), si va oltre
il 58%. Insomma un traguardo ragguardevole per il paese, di cui andare fieri.

Però, si è detto, non ci sono iscrizioni al Classico!

Ha calamitato troppi studenti l’Economico-aziendale, un
indirizzo lungamente atteso e, con la sua impostazione liceale, fortemente
aderente alle prospettive di sviluppo della nostra società? Altro probabile
fattore: il numero bassissimo di studenti usciti quest’anno dalla Scuola Media:
220 (minimo assoluto secondo la curva della natalità).

Di certo non c’è stato un rifiuto del Classico
sammarinese, a favore dei licei classici del circondario. La venuta meno delle
iscrizioni al Classico sammarinese è andata a favore degli altri indirizzi della
stessa Scuola Secondaria Superiore sammarinese.

Si è, allora, di fronte a una caduta d’interesse tout
court
per gli studi umanistici?

Di certo non c’è, nel nostro paese, una aspirazione
diffusa a specializzarsi nel settore dell’antichità classica. Le graduatorie
pubbliche che danno accesso all’insegnamento, in genere, per qualsiasi
insegnamento e in qualsiasi ordine di scuola, sono lunghissime, chilometriche.
Non quella di Greco-Latino per la Scuola Secondaria Superiore: durante lo scorso
anno, per coprire una supplenza, si è dovuto cercare insegnanti oltre confine.

La graduatoria di Greco-Latino infatti contiene tre soli
aspiranti (tutti e tre già occupati altrove), il più giovane dei quali ha
conseguito il titolo necessario, Lettere Classiche, nel 1994 (poi c’è un 1992 e
un 1976). Dal 1994 non sono arrivati nuovi laureati. Nonostante che Lettere
Classiche dia la possibilità di accedere anche alle graduatorie di altri
insegnamenti, ad esempio, a quasi tutte quelle in cui è prevista la laurea in
Lettere Moderne.

La crisi degli studi classici, dunque, a San Marino ha
radici lontane. Forse risale proprio a quegli anni che, ora, si tende a
ricordare come aurei e privi di problemi. Realisticamente occorre tenerne conto
nello stendere il progetto di rilancio dell’indirizzo classico, all’interno del
progetto più generale di trasformazione riguardante tutta la Scuola Secondaria,
che può essere avviato già dal prossimo anno. Già dal prossimo anno infatti, la
Scuola Secondaria Superiore può iniziare a ripensarsi in condizioni nuove ed
eccezionalmente favorevoli, potendo usufruire dello spazio di autonomia
progettuale, che è stato oggetto delle recenti intese con l’Italia, in materia
scolastica (Segreteria Sante Canducci, integrazione dell’accordo
italo-sammarinese del 1985).

Esistono, insomma, le condizioni per far sì che la Scuola
Secondaria Superiore non solo mantenga, ma migliori il trend di crescita attuale
(tasso percentuale di iscrizione superiore al  58%). Non è velleitario mettere
subito nel mirino l’obiettivo di far conseguire il diploma di Scuola Secondaria
Superiore, in territorio, almeno all’80% dei nostri ragazzi. Perché poi in gran
numero possano immettersi negli studi universitari e puntare, successivamente, a
una  specializzazione oltralpe e oltreoceano, come i nuovi tempi
richiedono.

 


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