7/04/2003 Referendum sullo 0,40

7/04/2003 Referendum sullo 0,40

Referendum sullo 0,40

 

 

San Marino Oggi 7/04/2003 (Quota sociale. Perché voterò
no
)

Il primo della lunga
serie di referendum in corso di attuazione, ha per oggetto l’abolizione del
contributo obbligatorio a favore delle organizzazioni sindacali da parte dei
lavoratori dipendenti. Ero consigliere nel 1968 quando il contributo venne
introdotto con legge. Ero consigliere della Democrazia Cristiana, allora partito
di governo e copromotore della legge in questione. Chiesi ai responsabili del
partito di potermi dissociare in Consiglio nella votazione ritenendo non
opportuno che si sopperisse ad una esigenza effettiva e condivisibile con un
obbligo sancito da una legge. Mi fu vietato.

Oggi, alla prova dei
fatti, le perplessità su quel provvedimento legislativo non sono diminuite. Da
oltre un decennio la enorme massa di danaro affluita alle casse sindacali non
sempre pare essere stata amministrata con criteri del tutto trasparenti e
condivisibili come si è avuto modo di segnalare su questo stesso giornale in più
di un’occasione.

Eppure
nonostante ciò, in occasione del prossimo referendum, non voterò per togliere ai
sindacati il contributo obbligatorio. Far venir meno oggi ai sindacati
quell’introito significherebbe farli precipitare in una crisi lunga e gravida di
conseguenze. E la loro crisi si aggiungerebbe a quella dei partiti, già
manifestamente in atto. Entrerebbe in risonanza con quella. Gli effetti
potrebbero essere dirompenti. Votando “no” si rimanda il problema, sperando che
nel frattempo le Organizzazioni Sindacali mettano subito mano alla loro
riorganizzazione facendo tesoro di quanto emerso in questo frangente.

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