Il teorema imbastito dal procuratore della Repubblica di Forlì Fabio Di Vizio sulla Repubblica di San Marino, nell’ambito dell’indagine Varano, non è ancora stato suffragato da alcun elemento di dimostrazione.
A farsi portavoce dell’empasse dello sconforto del Procuratore Di Vizio è Lionello Mancini di IlSole24Ore che si scaglia contro l’universo mondo, insensibile ai richiami di aiuto che provengono da Forlì.
Ad esempio, secondo Mancini-Di Vizio, ‘c’è un silenzio incomprensibile dal versante magistratura. Gli spunti investigativi inviati per competenza a Procure del Nord, Centro e Sud non hanno finora trovato riscontro. Non un Pm di Rimini, Bologna o Milano si è fatto vivo con i colleghi invianti. Nemmeno contatti informali.
Stesso silenzio anche dalla Procura nazionale antimafia, investita a metà settembre del delicato aspetto antiriciclaggio. I Pm forlivesi hanno informato i colleghi della Dna, avvertendoli: ‘Sono stati creati schermi autenticamente insuperabili all’identificazione del titolare effettivo dei rapporti e delle operazioni’, scrivono tra l’altro, aggiungendo che il problema delle fiduciarie che non ottemperano agli obblighi di identificazione è enorme, poiché la massa fiduciaria amministrata in Italia è di circa 70 miliardi, per 160mila mandati fiduciari.
Ma anche da via Giulia nessuna risposta, nonostante i nomi inquietanti che emergono dalle indagini e le centinaia di migliaia di assegni di fatto anonimi provenienti da Calabria, Sicilia e Campania.‘
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