San Marino. Finanziaria 2017: bilancio di previsione 2018, intervista al segretario Celli

San Marino. Finanziaria 2017: bilancio di previsione 2018, intervista al segretario Celli

L’Informazione di San Marino

Segretario Celli: “La legge di bilancio approvata garantisce stabilità e certezza” 

I conti in ordine sono il prerequisito indispensabile per dare competitività al Paese anche a livello internazionale”

Antonio Fabbri

Giorni di dibattiti, polemiche, accuse. Decine di ore trascorse insonni, all’interno di Palazzo pubblico, per giungere all’approvazione della Legge di Bilancio per il 2018. C’è soddisfazione nel Governo per il Sì dell’Aula al Bilancio (32 i voti favorevoli, 21 quelli contrari). Nell’ultima fase del dibattito, dopo un muro contro muro iniziale, si sono raggiunti accordi tra maggioranza e opposizione su alcuni emendamenti importanti e si è proceduto al ritiro di altri. I lavori hanno così subito una accelerazione che ha consentito l’approvazione della legge di bilancio prima delle festività natalizie. 
Al centro della lunga sessione consiliare, il Segretario alle Finanze, Simone Celli. 

Segretario, è stata una lunga ed estenuante maratona consiliare per l’approvazione della legge di bilancio. Si ritiene soddisfatto? “Assolutamente soddisfatto. Il governo e la maggioranza hanno dimostrato compattezza e determinazione e alla fine ne è scaturita una legge di bilancio che, seppur in un contesto economico particolarmente complesso, riesce a coniugare in modo equilibrato e ragionevole rigore, crescita e giustizia sociale. Abbiamo sostanzialmente raggiunto il pareggio di bilancio e questo è un risultato di estrema rilevanza perché, come ho già sostenuto in altre circostanze, i conti pubblici in ordine sono il prerequisito indispensabile per garantire stabilità e competitività al Paese, anche a livello internazionale. Nonostante ciò il governo ha deciso di aumentare la spesa per l’assistenza socio-sanitaria e di confermare gli stanziamenti per la scuola. Sono due scelte di carattere politico che mettono in evidenza l’attenzione del governo verso le persone più deboli e più bisognose di tutela e verso le nuove generazioni” 

Solo tasse e niente sviluppo, sostiene l’opposizione, lei che dice? “Massimo rispetto per le posizioni dell’opposizione, ma ovviamente non le condivido. E’ palese che l’obiettivo del consolidamento fiscale venga conseguito anche attraverso l’introduzione di nuove imposte, come l’imposta straordinaria sui patrimoni. Credo che nessun governo sia entusiasta di chiedere ai contribuenti sacrifici aggiuntivi e straordinari e nemmeno noi lo siamo. Tuttavia il quadro generale della finanza pubblica ha reso inevitabili decisioni di questa natura, che certamente sono dolorose ma che al contempo permettono di avere un bilancio in sostanziale equilibrio e nelle condizioni di diventare, già a partire dal prossimo esercizio finanziario, un significativo strumento a supporto della crescita e dello sviluppo. Sarò ripetitivo e noioso, ma chi pensa che ci può essere crescita con i conti pubblici fuori controllo, è completamente fuori strada. Inoltre, ritengo sia ingeneroso sostenere che non ci sia traccia di sviluppo nella legge di bilancio. Infatti, l’avvio delle procedure per la costituzione dell’Agenzia per lo Sviluppo e dello Sportello Unico per le Imprese è un tassello fondamentale nel progetto di rilancio dell’economia sammarinese, in quanto queste due entità aumenteranno notevolmente il livello di competitività del sistema e la capacità di attrarre investimenti esteri”.

Il confronto sulla legge di bilancio è iniziato con la richiesta delle sue dimissioni, poi alla lunga distanza c’è stato chi ha addirittura parlato di “onore delle armi”. Ma un confronto non lo si poteva intavolare prima? E se non è accaduto, di chi è la responsabilità? “Purtroppo sin dall’inizio della legislatura il dibattito politico si è caratterizzato per un livello di conflittualità e di contrapposizione che, a mio parere, non ha precedenti nel passato, recente e meno recente. Non intendo attribuire responsabilità, sarebbe un esercizio sterile che andrebbe ad alimentare lo scontro, peraltro inutilmente. Ognuno ha la sua parte di responsabilità, compreso il governo. E’ indiscutibile, dobbiamo avere maggiore capacità di ascolto e di comprensione, dobbiamo avere più rispetto gli uni degli altri anche nella diversità di opinioni e soprattutto va impostato un rapporto che non può prescindere da un reciproco riconoscimento dei ruoli tra maggioranza e opposizione, con la prima, da un lato, che ha il diritto e il dovere di decidere e la seconda, dall’altro, che ha il diritto e il dovere di vigilare sull’operato del governo con tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento giuridico. Se da entrambe le parti si farà uno sforzo concreto in questa direzione e se in futuro verrà confermato l’atteggiamento serio e costruttivo emerso nella parte conclusiva della discussione sulla legge di bilancio, credo che si possa veramente aprire una stagione nuova nei rapporti politici tra governo, maggioranza e opposizione. Personalmente mi impegnerò perché ciò accada, in quanto a trarne beneficio sarebbe l’intera comunità sammarinese”.

Tracciando un resoconto del primo anno di governo, dovrà ammettere che di errori ne sono stati commessi diversi, o no? “Sin da bambino mi hanno insegnato che non sbaglia mai chi non fa niente. Il nostro governo, in questo primo anno, ha intrapreso un percorso di profonda trasformazione e di complessivo risanamento non solo in ambito bancario ma più in generale a livello sistemico. Sono state assunte decisioni complesse, impegnative e piuttosto difficili da spiegare in termini politici e sociali. Sul nostro cammino a più riprese si sono presentate emergenze da rincorrere, che talvolta sono state affrontate con scelte non sufficientemente ponderate, per cui non ho problemi a riconoscere che in alcune circostanze si poteva e si doveva fare di più e di meglio. Ciò non toglie però che la visione generale affermata dal governo sin dall’inizio della legislatura è quella corretta e va confermata con determinazione. Il processo di ristrutturazione del sistema bancario e dell’intero Paese va portato avanti senza tentennamenti, con la consapevolezza che i problemi non possono essere nascosti, rinviandone la soluzione per evitare scelte impopolari. I problemi vanno fatti emergere e vanno affrontati ed è questa la strada che il governo ha deciso di intraprendere con coraggio e senso dello Stato. Il sentiero è stretto, è vero, ma non esistono alternative”.

Il buco di Cassa di Risparmio, ormai di proprietà pubblica, non messo interamente a bilancio è stata una delle contestazioni principali che, secondo l’opposizione, restituirebbe un bilancio dello Stato falsato in partenza. E’ così? “Non è così e ho già spiegato il perché durante il dibattito consiliare. Per le perdite di Carisp relative all’esercizio 2016 la copertura finanziaria c’è e ritengo che, dati alla mano, ci siano già gli stanziamenti, peraltro sovrabbondanti, per ripianare l’eventuale perdita emergente nell’esercizio 2017. Per gli anni successivi, ad oggi, sulla base del piano di ammortamento delle perdite e del piano industriale predisposto da Carisp è previsto che lo Stato intervenga esclusivamente a titolo di garanzia sui bond che saranno emessi dalla bad bank di sistema e che verranno sottoscritti da Carisp. Questa garanzia ovviamente verrà iscritta nello stato patrimoniale del bilancio dello Stato nel momento in cui la garanzia verrà prestata, senza la necessità di inserirla come previsione”.

Quindi il sistema bancario, ma soprattutto il Paese, avrà le capacità di rialzarsi? “Ne sono certo. Con la legge di bilancio approvata dal Consiglio Grande e Generale abbiamo garantito stabilità e certezza al quadro generale della finanza pubblica. Questo è il punto di partenza fondamentale per creare le basi di un percorso virtuoso orientato al risanamento e allo sviluppo del Paese. Ripeto, va ricordato sempre che non ci troviamo di fronte a una situazione economica e finanziaria definibile ‘ordinaria’, tutt’altro, però sono convinto che già a partire dal 2018 potranno intravedersi i primi segnali di ripresa che dovranno essere consolidati progressivamente con l’azione riformatrice su cui il governo e la maggioranza dovranno continuare a impegnarsi con serietà e concretezza”.

 

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