L’informazionedi San Marino
La patrimoniale che nessuno spiega
Marino Cecchetti
A Roma, di fronte all’avanzante degrado della Città, un gruppetto di signore ha preso l’iniziativa ‘Adesso basta’ ed ha riempito piazza del Campidoglio. A Torino è successo in piazza Castello, per la Tav. A San Marino? Da noi la scintilla arriverà dalla patrimoniale: la pagano solo le persone comuni, cioè quelle che figurano a catasto con nome e cognome. Chi, gli immobili, li ha intestati a una società, non paga. Incredibile, ma è così. Diversamente dalla patrimoniale 2012-13, questa volta c’è chi non paga. Eppure nessuno ancora si è messo a spiegarlo alla gente, a denunciare lo scandalo.
Su una dozzina di formazioni politiche, nessuna ha preso l’iniziativa, nemmeno per una serata pubblica specifica a Domagnano o Borgo o Serravalle, come è tanto d’uso. Nel giugno scorso Domani- Domus Liberi ha scritto in un comunicato: “I grandi speculatori che hanno ‘schermato’ i propri patrimoni immobiliari facendoli confluire tra le proprietà di una persona giuridica, avranno la possibilità di non pagare per gli stessi alcuna imposta patrimoniale”. Poi più nulla. L’assenza più vistosa in questa vicenda – un’assenza che dà molto amarezza – è quella della Democrazia Cristiana. Un Partito, la Dc, che proprio della vicinanza alla gente ha sempre fatto il punto di forza della sua organizzazione; che ancora conserva nel Paese una struttura organizzativa territoriale; che ancora ha come riferimento un patrimonio di convinzioni di robusta solidità, basata com’è sulla dottrina sociale della Chiesa.
A quando, a San Marino, una piazza piena come a Roma o a Torino? Altro errore, gravissimo, della patrimoniale: rovistare nei conti bancari dei sammarinesi. Un autentico disastro per un settore già in crisi.