San Marino. Osce arriva la donna in delegazione, solo supplente

San Marino. Osce arriva la donna in delegazione, solo supplente

Osce, arriva la donna in delegazione ma si deve accontentare della supplenza

Nessuno fa un passo indietro e la maggioranza trova l’espediente di nominare un membro in più

Antonio Fabbri

Un passo indietro non lo fa nessuno e, allora, per l’equilibrio delle poltrone, si aggiunge un membro alla delegazione di San Marino presso l’Osce. Tutti, compresa probabilmente l’Unione Donne Sammarinesi, si aspettavano che dei tre membri proposti la volta scorsa, uno sarebbe stato sostituito con un nome femminile. Invece non è andata così, anche se appariva la soluzione più semplice. I nomi proposti la volta scorsa sono rimasti invariati, si è semplicemente aggiunto un posto in delegazione.

Ad aprire le proposte di nomina è stato il Capogruppo del Pdcs Francesco Mussoni, che ha proposto come Capodelegazione  il consigliere Oscar Mina, annunciando che i membri sarebbero passati da tre, due effettivi e un supplente, a quattro, due effettivi e due supplenti. Di seguito il capogruppo di Rete, Matteo Zeppa, ha comunicato di avere chiesto alla Segreteria istituzionale un parere sul regolamento Osce.

E’ emerso che il regolamento dell’organismo internazionale prevede che la delegazione sammarinese possa essere di 4 membri, purché il numero dei membri supplenti non superi quello degli effettivi. E’ anche emerso, tuttavia, dalla risposta della Segreteria Istituzionale che è stata letta in seconda battuta, che fino ad ora era stato stabilito che la delegazione fosse composta da tre consiglieri per ragioni di contenimento della spesa. La Segreteria Istituzionale ha anche specificato che la composizione della delegazione è, ovviamente, una scelta politica. E la scelta politica è stata quella, non di sostituire un consigliere uomo proposto con un consigliere donna, bensì di aggiungere un consigliere membro supplente che è stato così proposto da Noi per la Repubblica, che ha fatto il nome di Denise Bronzetti. L’altro impasse si è creato sui membri effettivi. “Per prassi uno di maggioranza e uno di opposizione”, hanno detto da Libera, che ha proposto da subito il proprio candidato come membro effettivo. Invece ci si è trovati con tre membri effettivi proposti: Oscar Mina per la Dc, Michele Muratori per Libera, e Paolo Rondelli per Rete.

A quel punto proprio Paolo Rondelli, adombrando una discriminazione nei suoi confronti, che tuttavia a ragion del vero nessuno ha neppure lasciato intendere, ha affermato: “Io ravviso una discriminazione legata al mio attivismo per le pari opportunità per i diritti Lgbt, pertanto per sgombrare il campo, offro il mio posto di membro effettivo”. Da Libera, Matteo Ciacci ha sottolineato come l’intervento e le affermazioni di Rondelli fossero fuori luogo e non c’entrassero nulla con la prassi di nominare un membro effettivo di maggioranza e uno di opposizione. Ma altro dato di gravità sottolineato dall’opposizione è che la composizione numerica della delegazione sia stata modificata senza comunicare nulla all’aula e senza dare motivazione. Lo ha rilevato Nicola Renzi (Rf). Poi Rossano Fabbri, di Libera, ha attaccato: “Avete passato queste prime settimane per i vostri equilibri di 44 consiglieri e per spartirvi le poltrone. Non potete fare terra da ceci. Se non riuscite ad accordarvi al vostro interno è un problema solo della maggioranza”.

“Fa sorridere che si debba aggiungere un membro alla delegazione perché nessuno ha fatto un passo indietro, con un conseguente aggravio di corsi a carico dello Stato”, ha detto Andrea Zafferani. Anche fuori dal Consiglio, l’espediente adottato dalla maggioranza dell’aggiunta di un membro alla delegazione non è stato preso per niente bene. L’Unione donne sammarinesi non ha esitato a parlare di “imbarazzo galattico” (vedi sopra).

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