San Marino. “Ancora due decessi di concittadini di 69 e 82 anni”

San Marino. “Ancora due decessi di concittadini di 69 e 82 anni”

“Signore che dovete partorire, serene gli operatori lavorano per voi”

“Ancora due decessi di concittadini di 69 e 82 anni”. “Ancora in una fase di transizione… qualche dato inizia a essere utile”

Con voce sommessa e triste il direttore dell’Authority, Gabriele Rinaldi, ha iniziato la sua consueta conferenza stampa sull’andamento Covid-19 a San Marino. 
“Anche oggi dobbiamo aprire con il comunicarvi che abbiamo avuto altri due decessi. Salgono così a 32 e sono due persone di 69 e 82 anni. Ancora una volta non posso che presentare le condoglianze e il cordoglio da parte mia, di tutti gli operatori sanitari dell’Iss e del Congresso di Stato”. 

“Siamo ancora in una fase di transizione – ha commentato Rinaldi – ma qualche dato comincia ad essere utile”. 
E fra questi dati utili ci sono altri 6 guariti e calano i ricoverati a 47. 
n. 193 i casi positivi (+7), di cui 47 ricoverati all’Ospedale di San Marino (13 in Rianimazione con sintomatologia severa, 6 femmine e 7 maschi, 34 nelle degenze di isolamento predisposte con sintomi moderati, 19 maschi e 15 femmine) e 146 in isolamento a domicilio (femmine 70, maschi 76) 
n. 32 decessi (+2) 
n. 26 guariti (+6) 
n. 93 dimessi a domicilio per migliorate condizioni cliniche 
n. 426 quarantene domiciliari sui contatti stretti compresa la rete familiare, amicale e personale sanitario (384 laici, 35 sanitari, 7 Forze dell’Ordine) 
n. 767 quarantene terminate 
Totale quarantene attivate: 1193. 

Di seguito la dottoressa Miriam Farinelli, responsabile della UOC Ostetricia e Ginecologia, che ha spiegato come si deve comportare una donna gravida in epoca di epidemia. “Deve rispettare le regole di tutte le persone. Deve lavarsi le mani frequentemente, deve mantenere la distanza di sicurezza tra se e gli altri di almeno un metro e deve evitare di toccarsi naso, bocca e occhi. Può fare tutti i controlli clinici ed ecografici prospettati cercando di ottimizzare i tempi e gli accessi in ospedale, cosa che cerchiamo di fare. Solamente la donna gravida ha l’accesso in ospedale. Il marito, purtroppo, deve stare a casa ed è l’operatore che fa l’ecografia fa una foto in più per il babbo a casa. Il babbo ci perdonerà, ma in questo momento lo facciamo per proteggere la mamma e il suo bambino. La donna gravida non ha un rischio maggiore di contrarre il coronavirus ma, in quanto gravida, ha un rischio maggiore di infezioni respiratorie.

Quindi in caso di infezioni respiratorie – ha proseguito la dottoressa Farinelli – deve immediatamente contattare il suo medico di base e il ginecologo di riferimento. Qualora il partner si positivizzi, la donna gravida deve dare immediatamente comunicazione al medico di base e al ginecologo e osservare la quarantena. In caso di positività del partner, questo non potrà essere presente al parto perché deve rispettare tutte le indicazioni dell’isolamento.”

Poi la responsabile del servizio di ginecologia ho voluto fugare dubbi e perplessità alle domande che, solitamente, si pongono le donne gravide.

“Le domande che frequentemente le donne gravide si fanno sono: se in caso di positivizzazione del test o di sintomatologia riferibile al coronavirus, c’è la possibilità di trasmettere il virus al bambino. La letteratura scientifica sembra escludere la trasmissione verticale mamma bambino. E’ possibile in caso in caso di sintomatologia respiratoria severa, anche in caso di gravidanza, ricorrere ad un esame TAC del torace, schermando quello che è l’addome materno. La donna positiva o sospetta o con sintomatologia lieve, non necessariamente deve fare un taglio cesareo. Può fare un parto spontaneo e non deve fare, invece, il travaglio o il parto in acqua perché si è visto che nelle donne positive è possibile riscontrare nelle feci la presenza del virus. Quindi il virus isolato nell’acqua può essere una fonte maggiore di contagio. A tutte le donne positive o dubbie e a tutte le donne in generale, viene indicato l’utilizzo di una mascherina chirurgica durante il parto. A protezione sia della donna sia del personale che presta l’assistenza. Non è necessario scegliere, per le donne positive o dubbie, un punto nascita particolare perché tutti i punti nascita degli ospedali si sono attrezzati con delle stanze particolari che ospitano per degenza, travaglio e parto, a tutela della mamma, del bambino e degli operatori.” Poi la più ampia rassicurazione alle partorienti.

“Care signore che dovete partorire state serene che gli operatori lavorano per voi. Dal momento che il bambino nasce entrano in atto altre misure di protezione. La donna positiva o dubbia, in buone condizioni, può allattare al seno rispettando però tutte quelle regole che sono l’assoluta presenza di una mascherina chirurgica, la pulizia delle mani, la pulizia delle superfici e, soprattutto, il bambino deve essere protetto evitando le visite di cortesia di parenti, amici, nonni. Per fortuna abbiamo la tecnologia che ci aiuta… una bella foto mandata su Skype è una protezione per il bimbo. In epoca di coronavirus abbiamo avuto 26 nascite, che per il nostro ospedale sono un bel numero. 12 maschietti 14 bambine. Sono state seguite in quarantena cinque donne gravide, due in prossimità del parto e una solo positiva. Ha già partorito un bambino splendido che si è attaccato al seno. È stata dimessa e continua la sua osservazione dal domicilio.

Le cinque gravide in quarantena sono state contattate per 15 giorni tutte le mattine dal personale ostetrico e rilevate in una griglia tutta la sintomatologia per la mamma e relative al feto. Attualmente la signora a casa con il proprio bimbo viene contattata tutti i giorni per valutare, telefonicamente, il benessere materno e neonatale. Capite bene che dietro c’è un grande lavoro di squadra delle ostetriche, delle infermiere, dei ginecologi, dei pediatri neonatologi e del gruppo che ci supporta in questo periodo di infezione.

Tutti gli accessi sono contingentati. La struttura riesce, nonostante il numero limitato di ginecologi, a offrire completa assistenza ostetrica, a tutte le pazienti, visita ecografia assistenza al parto 24 ore su 24. Sospesa, invece la ginecologia ordinaria, si farà in tempi migliori. Mentre è stata mantenuta attiva, ovviamente, tutta l’urgenza/emergenza per la ginecologia. Siamo pochi, però ci mettiamo veramente il cuore.”

Poi abbiamo posto alla dott. sa Farinelli la domanda di una nostra lettrice che chiedeva se Il bambino viene allontanato dalla madre e preso in cura dall’ostetricia durante la guarigione della madre se vengono allontanati? “La donna con sintomi lievi, e asintomatica ovviamente, positiva o anche dubbia, può attaccare il bambino al seno. In caso di patologia respiratoria severa, per non inibire l’attaccamento, si può utilizzare il latte spremuto o estratto con un tiralatte. La letteratura scientifica non ha evidenziato il virus nel latte materno. Quindi il latte rimane per il bambino un alimento fondamentale”, ha concluso la dottoressa Miriam Farinelli.

 

 

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