San Marino. Le proposte di Libera per la fase post-coronavirus

San Marino. Le proposte di Libera per la fase post-coronavirus

“Per capire come costruire la ripresa, dobbiamo partire dai dati, dalla condivisione di informazioni e nel ricercare concertazione sia interna al sistema Paese che esterna”.

A pensarla così sulla fase post-coronavirus è Libera, spiegando in un comunicato che, “in questo momento, nessun governo, di nessun Paese al mondo, può farcela da solo perché serve una forza economica, fiscale e politica rilevante per mettere in campo misure massicce, noi crediamo immediate, per il sistema”.

Per questo motivo, sostiene la lista di opposizione, “dobbiamo organizzare piani e attività trovando insieme le misure più adeguate” e, soprattutto, formare “una cabina di regia, una unità di crisi con forze sociali, economiche, bancarie e politiche per fare questo lavoro di squadra necessario non più rinviabile”.

LA RIPRESA ECONOMICA – “Proprio a livello economico si giocherà il futuro di tutti: sia per le conseguenze che ha portato e porterà il Covid-19 ma anche rispetto alle opportunità da cogliere. Pensiamo per esempio all’implementazione in tutte le attività dell’uso della tecnologia, dello smart-working, del delivery per i ristoranti, o della riconversione verso nuovi core-business per le attività economiche. È questo il momento di elaborare il nostro futuro, pronti a ripartire con progetti e iniziative coerenti alla visione di una società consapevole, aperta e sostenibile”, fa sapere Libera sempre nella stessa nota.

PROPOSTE IMMEDIATE – “Crediamo, inoltre, che in questo momento, si debbano mettere in campo misure immediate, massicce, vista la contrazione di domanda. Misure che devono essere dello stesso ordine di grandezza delle perdite che avremo sulla nostra economia, sul nostro Pil. C’è il breve/medio periodo ma c’è soprattutto l’immediato. Vogliamo privilegiare politiche di aiuti diretti a famiglie, disoccupati e imprese utilizzando la Smac che ci consente di promuovere una valorizzazione dei consumi interni e di adottare misure eque con l’ausilio dell’Icee. Vogliamo lavorare per trovare una soluzione per gli affitti che stanno mettendo in difficoltà tante imprese e famiglie vista l’emergenza sanitaria. Vogliamo dare risposta alle istanze che provengono da persone che si trovano in disoccupazione che non percepiscono ammortizzatori sociali e non hanno nessun aiuto. A queste considerazioni servono riscontri certi e univoci da parte delle istituzioni. Le osservazioni e gli spunti che stiamo dando abbracciano una linea che è diversa, e deve essere necessariamente differente, rispetto alla crisi economica del 2008: l’austerity non può più essere la direttiva su cui basare le politiche economiche dei prossimi anni ma serve lavorare per fornire liquidità agli operatori economici, per incentivare la ripartenza”, rimarca la lista di opposizione. 

Infine, sono due le proposte da sondare per immettere immediatamente liquidità nel sistema: “1) In questo momento, in attesa di ricercare nuova liquidità per il nostro Paese in forme ben strutturate e in maniera concertata e trasparente, potrebbe essere smobilizzata immediatamente parte dei titoli che Banca Centrale detiene nel suo portafoglio investimenti, nei limiti della sua disponibilità, salvaguardando le sue funzioni tipiche. Parte di queste risorse vanno immediatamente destinate ai nostri operatori economici e alle famiglie in difficoltà che non hanno aiuti e supporto. È opportuno che il governo sondi subito questa possibilità. 2) Dare concretezza e speditezza alle azioni di responsabilità degli amministratori delle banche, in particolare alla luce della legge 102/2019, che ha introdotto strumenti più efficaci per reperire risorse per lo Stato in caso di malagestio”.

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