Il Coe a San Marino: “Niente azioni che mettano a repentaglio l’indipendenza della magistratura”

Il Coe a San Marino: “Niente azioni che mettano a repentaglio l’indipendenza della magistratura”

Il Consiglio d’Europa torna a scrivere al Governo di San Marino in merito al caos giustizia che ha portato alla rimozione di Giovanni Guzzetta da magistrato dirigente e all’accuirsi delle tensioni tra togati e maggioranza politica.

Dopo il Segretario generale Marija Pejčinović Burić, questa volta è il commissario ai diritti umani, la bosniaca Dunja Mijatovic, a inviare al Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari una missiva densa di chiari messaggi all’Esecutivo del Titano. La lettera, in lingua inglese, è datata 8 settembre ed è stata pubblicata in queste ore sul sito del Coe insieme alla risposta del governo sammarinese.

Negli ultimi mesi – scrive la Mijatovic – ho ricevuto diverse comunicazioni da rappresentanti della magistratura sammarinese in merito alle loro preoccupazioni circa l’indipendenza della magistratura a San Marino. Ho anche preso atto del vostro scambio con il Segretario generale del Consiglio d’Europa”. 

La lettera indirizzata a San Marino

 

Quindi il primo passaggio importante: “Vorrei sottolineare che l’indipendenza della magistratura è la pietra angolare dello Stato di diritto che è il presupposto assoluto per il godimento dei diritti umani. Come stabilito negli standard del Consiglio d’Europa, i consigli giudiziari sono essenziali per salvaguardare questa indipendenza. Devono essere fermamente stabiliti dalla legge, che precluderebbe misure che incidono retroattivamente sulla loro composizione, e la maggioranza dei loro membri dovrebbe essere eletta dai loro pari. Questi standard prevedono anche che criteri oggettivi e prestabiliti debbano essere utilizzati per l’assegnazione delle cause ai singoli giudici e che nessun caso debba essere ritirato da un giudice senza validi motivi”.

Evidentemente il riferimento è alla riorganizzazione del tribunale stabilita da Valeria Pierfelici nel breve lasso di tempo in cui è tornata magistrato dirigente prima di dimettersi il 24 luglio. Riorganizzazione già bocciata nei giorni scorsi dal Giudice per i rimedi straordinari, Vitaliano Esposito, in una sentenza.

 

“Considero – prosegue il commissario – qualsiasi accusa riguardante l’interferenza con la magistratura da parte dell’esecutivo e dei poteri legislativi come una questione molto seria, non da ultimo a causa dell’impatto di tali accuse sulla percezione dell’indipendenza della magistratura da parte del pubblico in generale. Questo è il motivo per cui le scrivo ora per esprimere le mie preoccupazioni sulle accuse che ho ricevuto”.

Per Dunja Mijatovic “il modo migliore per affrontare queste accuse e fugare ogni preoccupazione di interferenza politica in questioni giudiziarie sarebbe quello di fare pieno uso dell’assistenza e dell’esperienza degli organi competenti del Consiglio d’Europa, e in particolare della Commissione di Venezia e del Consiglio consultivo del Giudici europei (CCJE) per valutare l’assetto istituzionale che influisce sull’indipendenza della magistratura a San Marino e, se necessario, per riformarlo secondo le loro raccomandazioni. Sono anche consapevole che il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) dovrebbe adottare molto presto il suo rapporto di valutazione pertinente su San Marino”.

Infine l’appello: “Chiedo alle autorità di San Marino di astenersi dall’adottare ulteriori misure che possano alimentare tali accuse in attesa dell’adozione e della pubblicazione di tale rapporto e prima che eventuali raccomandazioni in esso contenute siano adeguatamente attuate”.

 

Leggi anche la risposta del Governo di San Marino.

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