San Patrignano parla di economia sostenibile

San Patrignano parla di economia sostenibile

 

Nel tradizionale stile di competenza e innovazione si è svolto, nella mattina dell’8 aprile, il Forum on line sull’economia sostenibile, promosso da San Patrignano e dalla Confindustria. Il tema della sostenibilità, già trattato nelle precedenti edizioni, è stato affrontato come tema strategico all’interno del mutato scenario del COVID -19 e nelle visioni di post pandemia.

La sostenibilità sociale è la più critica

I vari oratori hanno affrontato la sostenibilità nelle principali declinazioni: ambientale, economica e sociale. Il grido di allarme lo ha lanciato Carlo Bonomi, presidente della Confindustria, definendo la sostenibilità sociale, un’emergenza nazionale, per le difficili condizioni dei giovani e delle donne in termini di occupazione, di livelli di povertà, di blocchi alla mobilità sociale e di forti  diseguaglianze. La seconda emergenza, lo stesso Bonomi, la vede nella demografia italiana, che può essere sinteticamente contenuta nell’espressione: “Pochi figli e molti anziani”. San Marino non si discosta da questi scenari di criticità.

Mario Monti, ex Presidente del Consiglio, ha richiesto politiche e legislazioni nazionali e internazionali per la tutela della salute umana e degli animali ed ha effettuato un affondo tagliente sulla sostenibilità del debito pubblico e del peso che trasmettiamo alle nuove generazioni, i  nostri figli e i nostri  nipoti, in tema di benessere, qualità della vita e  competitività nazionale. Anche su questo ultimo tema San Marino è pienamente immerso, senza ancora alcuna indicazione di uscita.

Le scienze della vita

La pandemia ha posto al primo piano i bisogni collettivi di miglioramento dei sistemi sanitari nella fasi di prevenzione, di cura territoriale ed ospedaliera, nella qualità delle professioni mediche e sanitarie e nei diritti  di accesso alle terapie.

John Scanton, manager britannico,ha parlato dell’attuale incidenza delle scienze della vita ( life science) negli investimenti pubblici e privati in seno ai sistemi sanitari ed ai programmi  delle imprese farmacologiche per ottenere risultati efficaci per difendere la salute, il clima, l’ambiente e avviare lo sviluppo.

Il presidente del gruppo Humanitas, Gianfelice Rocca, vede nella sfida delle scienze della vita, l’obiettivo qualificante, perché richiede di applicare capacità strategiche di gestione della complessità in termini di governance politica, sociale e imprenditoriale. Nella sua visione colloca lo studio dei big.data sulla epidemia COVID, quale sistema di prevenzione di possibili e future pandemie.

Gli imprenditori illuminati e innovativi

La presenza dell’imprenditoria innovativa è una caratteristica dei Forum di San Patrignano ed anche in questa edizione abbiamo visto visi noti e nuove presenze. Di agricoltura verticale, ha parlato Luca Travaglini, fondatore della startup Planet Farms, che a Canevago, alle porte di Milano, produce insalata in foglia ed erbe aromatiche. La sua innovazione avrebbe certo interessato, l’economista classico, Davide Riccardo, perché sta smontando la sua teoria dei rendimenti decrescenti in agricoltura, in quanto la materia prima, la terra, non si prospetta più come risorsa limitata. Della stessa acqua, risorsa naturale,  è stato studiato un impiego molto limitato in questa tecnologia produttiva.

L’imprenditrice Anna Zegna, nel ricordarel’azione di salvaguardia dei territori, iniziata da suo nonno, con la creazione “dell’Oasi Zegna”, ci ha affascinato  con l’attuale rigenerazione delle foreste per la salvaguardia della diversità, che è l’obiettivo del progetto Zegna Forest.

Sempre brillante l’imprenditore Andrea Illy, nell’esporre il più recente impegno nell’economia rigenerativa, che adotta pratiche di protezione, sia del capitale naturale che di quello già danneggiato.

Forse il più visionario è stato Andrew Barr, manager Hitachi, che prevede l’impiego di robot nella mobilità pedestre nei quartieri delle grandi metropoli.

Finanza sostenibile

Due manager, Fabio Benasso e Carlo Messina, hanno ricordato che la finanza sostenibile ha come punti di forza le innovazioni tecnologiche e digitali, la gestione dei big-data, il potenziamento della cultura delle competenze e dei talenti e nello stesso tempo hanno prospettato per le piccole imprese l’utilizzo di piattaforme, definendole moltiplicatori innovativi. Il realismo bancario non ha dimenticato la capacità di reddito  dell’impresa ed ha legato l’esercizio della sostenibilità sociale alla presenza del merito creditizio.

L’economista americano della Columbia University, Jeffrey Sachs, con piglio pragmatico indica il primo traguardo della ripresa nella sconfitta della pandemia ed nei successivi progetti di contrasto ai rischi sociali, quali il degrado ambientale, l’instabilità economica e finanziaria, le disuguaglianze e le iniquità. Nella definizione delle politiche egli chiede agli Stati e al loro interno il metodo della collaborazione e della condivisione per lo sviluppo sostenibile. Egli ci ha lasciato con un messaggio forte: chiede ai decisori pubblici e privati l’adozione di politiche per i giovani, a favore dei giovani.

EGLI CHIEDE DI NON BRUCIARE I LORO SOGNI, LASCIANDO AMBIENTE E DEBITI INSOSTENIBILI.

Anche il nostro piccolo Stato dovrebbe ascoltare questo messaggio, non solo predisponendo documenti sull’Agenda 2030, da presentare in consessi internazionali, che è sì un atto positivo, ma in contemporanea aprendo un dibattito nel paese, coinvolgendo gli stessi destinatari nazionali, come le istituzioni, le imprese, la società civile, le organizzazioni no-profit. Questa è la strategia che l’ONU ci chiede, ma che chiede lo stesso Paese per la sua crescita.

11 aprile 2021                                                                                                          Orietta Ceccoli

 

 

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