The Economist su San Marino: “È in modo allarmante amico della Russia. Fonti intelligence preoccupate”

The Economist su San Marino: “È in modo allarmante amico della Russia. Fonti intelligence preoccupate”

“The tiny republic of San Marino is alarmingly friendly to Russia. Intelligence sources are concerned about the country, which is surrounded by Italy”.

È questo il titolo di un articolo non firmato apparso il 24 aprile sul sito di The Economist, prestigiosa rivista brittanica che si occupa di politica ed economia internazionale il cui socio di maggioranza è Exor, la holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli.

Tradotto in italiano è così: “La piccola repubblica di San Marino è in modo preoccupante amichevole nei confronti della Russia. Fonti di intelligence si dicono preoccupate per il Paese, che è circondato dall’Italia”.

L’approfondimento ruota intorno al rapporto tra Russia e San Marino partendo dalla figura di Emmanuel Goût, cittadino francese che il governo del Titano ha nominato prima (nel febbraio 2022) ambasciatore di San Marino a disposizione, poi (luglio 2023) ambasciatore presso la repubblica di Algeria.

The Economist sottolinea che Goùt “ha una lunga storia di coinvolgimento con la Russia di Vladimir Putin. Il 65enne francese ha lavorato per alcuni dei principali gruppi energetici russi e ha contribuito a creare il servizio in lingua francese del canale televisivo russo controllato dallo Stato, RT. Nel 2020 gli è stata conferita la cittadinanza russa mediante apposito decreto emesso dal presidente”.

L’articolista evidenzia come la prima nomina ad ambasciatore sia avvenuta il 7 febbraio 2022, 17 giorni prima dell’invasione russa in Ucraina.

Vengono riportate anche le parole del Segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari che al giornale ha spiegato come Goût sia stato nominato per la sua «esperienza pluriennale in numerosi settori di interesse per la Repubblica» e che al momento della nomina del francese “non sono state dichiarate altre cittadinanze, né sono emerse altre cittadinanze da controlli effettuati internamente”.

L’articolista spiega che “il decreto che concede al signor Goût la sua ulteriore cittadinanza russa può essere visualizzato su un sito web del governo russo”. Si parla poi dei suoi rapporti passati con la Fininvest di Silvio Berlusconi, che gli avrebbe “affidato il compito di identificare opportunità di business nel collasso del blocco sovietico” alla fine degli anni ’80. “Il francese – si legge ancora nell’articolo – in seguito ha fondato una società di pubbliche relazioni che lavorava per la società statale di energia nucleare Rosatom, facendo pressioni su altri paesi affinché acquistassero centrali nucleari russe. La sua società di consulenza Stratinvest annovera tra i suoi clienti anche i giganti petroliferi Rosneft e Gazprom.

Nel 2015, dopo aver rivolto di nuovo la sua attenzione alla Francia, un giornale francese ha riferito che Goût avrebbe presentato al Cremlino il futuro politico di estrema destra Eric Zemmour. Due anni dopo ha avuto un ruolo chiave nella creazione di RT France. Fonti dell’intelligence ucraina affermano che Goût abbia contribuito a organizzare incontri con politici e giornalisti stranieri per Lavrov e che sia stato consulente nei negoziati sulla vendita di armi. L’on. Goût non ha risposto ad una richiesta di commento” riporta il testo.

Per il giornale, questa nomina “è una manifestazione dell’insolita politica estera di San Marino, che ha fornito alla Russia – e anche alla Cina – una porta secondaria poco conosciuta verso l’Europa occidentale, e in particolare verso l’Italia”. Non solo ma “solleva interrogativi sui piani dell’Unione europea per legami più stretti con la repubblica”.

Questo viene contestualizzato con l’accordo di associazione tra San Marino e Unione Europea i cui negoziati si sono conclusi nel dicembre 2023 e che ora è in attesa della firma e successivamente della ratifica del Parlamento europeo.

Il giornale britannico ricorda poi la visita del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov sul Titano del 21 marzo 2019 e la fornitura dei vaccini anti Covid Sputnik nel febbraio 2021. Così come l’adesione di San Marino alle sanzioni verso la Russia in occasione dell’invasione in Ucraina nel 2022 “abbandonando così secoli di neutralità formale”.

 

Ma la parte più interessante, e per certi aspetti preoccupante, sono le citazioni di un ex alto ufficiale dell’intelligence italiana, secondo cui “i servizi segreti russi, e in misura minore quelli cinesi, hanno utilizzato San Marino come luogo per incontrare agenti e condurre transazioni finanziarie «fuori dalla vista», dice l’ex funzionario. «È una base logistica dove incontrarsi con calma per discutere di cosa si sta facendo in Italia».

Poi un altro passaggio controverso: “La fonte – scrive The Economist – suggerisce che la recente opposizione all’interno di San Marino al miglioramento delle attrezzature di polizia potrebbe essere stata motivata da fazioni che vogliono tenere gli occhi indiscreti aperti”. Non è chiaro a quali attrezzature faccia riferimento, tanto più che sul rafforzamento dei corpi di polizia nessuna “opposizione” ha mai sollevato polemiche.

Oltre a Goût viene citato il prof Igor Pellicciari, nominato da San Marino ambasciatore in Giordania e console onorario della Russia a Bologna dal 2014 al 2017. “Secondo fonti diplomatiche italiane – scrive The Economist – le sue credenziali sarebbero state revocate dopo aver comunicato alle autorità di essersi trasferito in Russia. In risposta all’Economist Pellicciari afferma di «non aver mai ricevuto compensi economici di alcun tipo, nemmeno sotto forma di rimborso spese» per la sua attività di console onorario”.

Altro nome che compare è quello di Vladimir Lisin che “fino al 29 febbraio di quest’anno” è stato console onorario di San Marino a Mosca. Viene ricordato che Lisin è un magnate dell’acciaio, nonché terzo cittadino più ricco della Russia secondo Forbes, e le sue critiche pubbliche alla guerra voluta da Putin. “San Marino – ricostruisce l’articolo – ha rimosso il signor Lisin dal suo corpo consolare solo dopo che questi ha presentato le sue dimissioni. L’ufficio del signor Lisin ha detto a The Economist che ciò era «dovuto alla sua incapacità di essere presente regolarmene nelle regioni di attività consolare». Beccari afferma che San Marino non ha agito prima «poiché il nome del signor Lisin non figura nelle sanzioni dell’Unione Europea, a cui San Marino aderisce»”.

 

Importante poi la dichiarazione raccolta da Peter Stano, portavoce della Commissione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza: «San Marino è un partner che condivide gli stessi principi dell’UE e sostiene regolarmente le posizioni di politica estera dell’UE nelle organizzazioni internazionali». Ha inoltre osservato che San Marino ha votato a favore della mozione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che chiede alla Russia di ritirarsi dall’Ucraina.

E per finire si torna a parlare di servizi segreti: “Un alto funzionario dell’intelligence ucraina ha affermato che, sebbene i continui legami di San Marino con la Russia «non siano una sorpresa», l’apparente mancanza di attenzione prestata alla politica estera di San Marino da parte dei suoi vicini europei è «motivo di preoccupazione».

 

Un messaggio che può essere letto come un monito di certi poteri forti verso l’Italia e gli altri paesi europei nei confronti di San Marino alla vigilia della firma dell’accordo con l’Ue.

Ancora una volta, come negli anni ’50, il Titano si trova al centro del braccio di ferro tra i diversi centri di potere mondiale.

 

Davide Giardi

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