85 vittime tra queste un sammarinese
41 anni fa, il 2 agosto 1980 alle 10e25, nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione centrale di Bologna, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplode uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200: tra le vittime anche il 66enne sammarinese Pietro Galassi, nato a San Marino, laureato in fisica e matematica, professore e preside di un Istituto di Viareggio.
IL RESTO DEL CARLINO, Bologna – Dopo un anno di pausa, causa pandemia, le cerimonie di commemorazione della strage del 2 agosto 1980 ritrovano il tradizionale corteo da piazza Nettuno a piazza Medaglie d’Oro. Che questa mattina ha visto sfilare in istituzioni, famigliari delle vittime e cittadini. “Bologna non dimentica”, si legge sullo striscione che guida il fiume di persone. Al corteo si unisce anche l’autobus 37, uno dei simboli della reazione di Bologna al più sanguinario attentato terroristico dal Dopoguerra, che causò 85 morti e oltre 200 feriti.
In rappresentanza del Governo c’è la ministra per la Giustizia Marta Cartabia, che è stata applaudita.
“Lo Stato s’impegnerà nella ricostruzione dei fatti. Serve un accertamento pieno delle responsabilità”. Sono queste le parole di Cartabia. E il sindaco Virginio Merola ha donato il Nettuno d’oro a Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei famigliari delle vittime: “Esempio operoso di impegno civico per individuare responsabili e mandanti della strage”.