Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Smi, gli strani rapporti tra indagati e vigilanti /
Le utenze telefoniche sotto controllo anche per i dubbi sui legami con le autorità /
Il segretario agli Esteri rompe il silenzio: «Nessuna rogatoria sulle intercettazioni»
SAN MARINO. I rapporti «confidenziali tra gli indagati e i militari», quelli «quantomeno anomali con personale delle forze di polizia sammarinesi, della Banca centrale, dell’Agenzia di informazione finanziaria». E quel dubbio sulla «fuga di notizie che possa aver causato la ripulitura della documentazione in Smi prima della perquisizione del 2009».
Sono grossi gli interrogativi sul Titano che la Procura di Roma nutriva nell’ambito dell’inchiesta sul maxi-riciclaggio e sulla finanziaria Smi e che hanno “convinto” i magistrati italiani a intensificare le intercettazioni delle utenze sammarinesi (fisse e cellulari) a ridosso del Natale del 2009. Intanto, il segretario di Stato agli Esteri, Pasquale Valentini, rompe il silenzio: su quelle intercettazioni, dicono, «non risultano richieste di assistenza giudiziaria» in tribunale. Ma attenzione a parlare di lesa sovranità: «Occorre essere prudenti». (…) Orecchie puntate sul Titano. Sono pesanti come piombo, però, le fitte pagine che condiscono il corposo fascicolo Amphora-Smi notificato ai sette indagati, tra cui il conte Enrico Maria Pasquini (patron della finanziaria), a luglio scorso a chiusura delle indagini: è da quelle pagine che emergono le tante intercettazioni disposte a una ventina di utenze telefoniche sammarinesi, metà delle quali
fisse. E mentre la politica del Titano si interroga sulla opportunità di quelle intercettazioni, è dando un’occhiata alla loro interpretazione da parte della Procura capitolina che emergono gli interrogativi più inquietanti. (…)
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