San Marino nel traffico di diamanti dell’indagine Phunchard-Broker

San Marino nel traffico di  diamanti dell’indagine  Phunchard-Broker

Nell’indagine Phunchard-Broker San Marino è entrato per dei conti bancari e per il coinvolgimento di una società del settore (la Telecom Italia Sparkle che controlla la Telecom Italia San Marino).

Da ieri i media associano San Marino, non si sa con quale fondamento, a un traffico di diamanti che pure farebbe parte di detta indagine del settore telecomunicazioni.

Un deposito di diamanti per un valore di circa 4 milioni di euro. Lo hanno trovato i Carabinieri del Ros all’interno di un doppio fondo della cassaforte della gioielleria di Piazza Campo dei Fiori sequestrata nei giorni scorsi dalla Dia di Roma. La compravendita di pietre preziose era uno dei canali usati per il riciclaggio dal gruppo criminale che faceva capo a Gennaro Mokbel, proprietario fino a poco tempo fa del negozio e uomo chiave dell’inchiesta avviata dalla procura di Roma. A quanto sembra l’imprenditore aveva intenzione di aprire una catena di gioiellerie. I diamanti, che venivano chiamati “serci” dagli arrestati nelle conversazioni intercettate, venivano estratti in Uganda, lavorati in laboratori dell’Estremo Oriente e commercializzati nella Capitale attraverso una serie di gioiellerie controllate, con la completa reintegrazione dei guadagni nel circuito economico legale. Gli inquirenti hanno scoperto che gli ingenti capitali riciclati all’estero venivano recuperati attraverso istituti di credito di Svizzera, Lussemburgo e San Marino ‘ (La7, Emanuela Grulli)

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