Continua a Teramo l’accusa al sistema finanziario della Repubblica di San Marino per aver dato spazio a disinvolti imprenditori della zona finendo per mettere a rischio una banca come Cassa di Risparmio, Tercas, considerata da sempre la migliore cassaforte della Regione, ed ora commissariata.
Ne tratta oggi Sebastiano Calella di primadanoi.it, in un articolo incentrato ancora una volta sulla figura dell’ex direttore generale di Tercas, Antonio di Matteo, partendo da un allarme della Procura e della Gdf di Milano sulla fiduciaria Amphora, che aveva
portato alla scoperta di contatti con la Smi, la Banca di San Marino.
Di
questi rapporti fiduciari con i proprietari di quella banca, forse Di
Matteo non aveva informato i vertici Tercas. Non si sa quanto queste
notizie di cronaca giudiziaria possano aver influito sul
commissariamento.
(…) Sabato la sede della Tercas assediata dalle bancarelle del mercato
rimandava ad un’immagine tradizionale della banca come cassaforte
dell’imprenditoria locale e non come trampolino di lancio per le
speculazioni a San Marino: da qui sembrano lontani i paradisi fiscali o i
magheggi di imprenditori rapaci e disinvolti.
Leggi l’articolo di Sebastiano Calella, primadanoi.it.