1° aprile 2013. Discorsi ingresso Reggenza Mularoni Amici

1° aprile 2013. Discorsi ingresso Reggenza Mularoni Amici

Discorsi pronunciati a San Marino nella cerimonia di insediamento dei nuovi Capitani Reggenti Antonella Mularoni e Denis Amici.

Ecc.mi Capitani Reggenti

Segretario Esteri

Nunzio Apostolico

Segretario Generale Onu

*** Ecc.mi Capitani Reggenti

La Reggenza porge un cordiale saluto ed esprime sentimenti di viva gratitudine a Monsignor Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo Diplomatico accreditato in Repubblica, per il messaggio augurale appena pronunciato che introduce una cerimonia tanto cara quanto significativa per il popolo sammarinese e per coloro che, in questa giornata, intendono tributare la stima e l’amicizia della comunità internazionale nei confronti del nostro Paese.
Le parole e il contenuto del messaggio assumono in questo momento storico un valore particolare, richiamando quel “bene comune” per la cui realizzazione occorre “essere vicini alla gente, ascoltandone i problemi, farsi voce delle istanze di giustizia di chi non ha voce e sostenerle”.
Tale richiamo si collega direttamente a quanto affermato dal nuovo Pontefice, Papa Francesco, che ha fatto breccia nel cuore di tutti infondendo speranza e fiducia attraverso la sobrietà, l’attenzione agli altri e la vicinanza alle sofferenze dei più poveri e ricordando quelle che sono le verità essenziali del nostro essere uomini e i doveri che i più fortunati hanno nei confronti dei meno fortunati.
La Reggenza condivide la necessità di perseguire il bene comune, per il cui raggiungimento, nel suo ruolo super partes, sarà garante di una dialettica fra le Istituzioni, dentro le Istituzioni e nel rapporto fra Istituzioni e società civile, che non sacrifichi ma al contrario valorizzi le istanze e le proposte di ognuno.
Grazie, Eccellenza Reverendissima, per l’augurio formulato all’avvio del nostro incarico e per l’attenzione alla dimensione etica della vita politica e sociale, che ha inteso riconoscere pienamente anche nelle scelte più recenti di questa antica Repubblica.
La Reggenza accoglie inoltre con sentimenti di sincera amicizia il Rappresentante diplomatico della Repubblica Italiana, Vice-Decano del Corpo Diplomatico accreditato, l’Ambasciatore Barbara Bregato, che per la prima volta, dopo il recente accredito, assiste all’odierna cerimonia ed è lieta di confermarLe la massima disponibilità delle Istituzioni e del popolo sammarinese a collaborare per il mantenimento della solidità delle relazioni bilaterali che, dopo un periodo obiettivamente difficile, è stata recuperata nella consapevolezza della specialità del rapporto che lega i nostri due Paesi e nella volontà di collaborare al superamento di ogni incomprensione, che non giova a nessuno dei due Stati e dei due popoli.
La Reggenza auspica che l’Italia rimuova quanto prima il nostro Paese dalla black list, che tanto sta penalizzando le nostre imprese e più in generale la nostra economia. San Marino ha infatti posto in essere ogni atto propedeutico a tale uscita, come riconosciuto anche dalle maggiori Organizzazioni internazionali. Tale rimozione dalla black list consentirebbe di guardare con maggiore ottimismo al futuro, nella volontà di questo Paese di continuare a generare benessere non solo per coloro che in questa Repubblica vivono ma anche per i tanti che qui lavorano e per il circondario, ove buona parte della ricchezza prodotta su questo territorio è stata spesa e investita per decenni.
San Marino è pienamente inserita nella comunità internazionale, al cui interno condivide le problematiche e la ricerca delle soluzioni, forte di avere alle spalle una lunga tradizione di libertà, di rispetto delle regole democratiche, dello stato di diritto e della solidarietà, che sono i valori sui quali poggia da sempre la nostra comunità.
La Reggenza rivolge un saluto particolare a tutti i Rappresentanti Diplomatici e Consolari oggi presenti in questa sala e ad essi formula l’auspicio di un fecondo adempimento degli incarichi Loro conferiti, nella consapevolezza del ruolo essenziale che ciascuno svolge in favore del positivo svolgimento delle relazioni internazionali che rappresentano, sempre più, uno strumento essenziale per il conseguimento della pace e della giustizia a livello planetario.
Il comune interesse come comunità internazionale è naturalmente inclusivo dell’apporto di ciascuna realtà statuale, indipendentemente dalle dimensioni. In questo contesto l’azione diplomatica è fondamentale per l’affermazione di una sempre più diffusa coscienza mondiale dell’appartenenza ad un comune destino, pur nella diversità delle culture e delle identità nazionali.
Ci è dunque particolarmente gradito accogliere – e lo facciamo con sentimenti di gratitudine profonda e di alta stima – il Segretario Generale delle Nazioni Unite, S.E. Ban Ki-moon, nella duplice veste di Ospite Illustre della Repubblica e di Oratore Ufficiale dell’odierna cerimonia di insediamento dei nuovi Capitani Reggenti.
La più alta Autorità della maggior Organizzazione internazionale, corrispondendo ad un invito formulato nella scorsa legislatura, ha ieri reso visita alle Istituzioni della Repubblica ed oggi partecipa a questa solenne cerimonia pronunciando l’orazione ufficiale che, come è consuetudine, viene affidata ad eminenti personalità internazionali.
Signor Segretario Generale,
la Reggenza Le è altamente riconoscente ed è particolarmente onorata di aver accettato di essere l’Oratore ufficiale dell’odierna cerimonia, così amata e seguita da tutti i cittadini sammarinesi e dal Corpo diplomatico e consolare accreditato presso questa Repubblica e che vede oggi una straordinaria partecipazione in ragione della Sua presenza.
E avendo avuto il privilegio di conoscerLa e di incontrarLa ripetutamente nel corso del mandato di Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Politici e di apprezzare le Sue qualità e competenze universalmente riconosciute, mi permetta di aggiungere una nota personale: grazie per la sincera amicizia che Ella nutre per il nostro Paese.
Dalla Suprema Magistratura, che si accinge ad iniziare il proprio semestrale mandato, Le giunga l’apprezzamento delle Istituzioni e del popolo sammarinese per la guida forte, autorevole ed incisiva che Ella sta imprimendo in direzione di una sempre maggior efficacia e trasparenza dell’attività delle Nazioni Unite, di una costante presenza nelle situazioni di conflitto, di catastrofi naturali o comunque problematiche e di richiamo indefesso al rispetto degli essere umani in ogni circostanza.
San Marino partecipa a pieno titolo e con grande impegno all’attività della maggior assise internazionale e nutre un grande rispetto per gli ideali della Carta di San Francisco, in cui pienamente si riconosce, svolgendo un’azione mirata alla promozione della pace e della sicurezza internazionale, alla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei singoli e dei popoli, alla lotta contro la povertà, l’ingiustizia e tutto ciò che mina la coesistenza pacifica fra i popoli ed all’interno dei singoli Paesi.
Le sfide che gli Stati e dunque la comunità internazionale si trovano oggi ad affrontare sono molteplici, in parte sono all’ordine del giorno da tanti anni, in parte si tratta di nuove sfide, poste a volte dalla globalizzazione, a volte da conflitti che scoppiano in aree per lungo tempo ritenute tranquille, a volte da cambiamenti politici epocali, o comunque da eventi non previsti fino a poco tempo prima. Si tratta di avvenimenti che colpiscono pesantemente intere popolazioni o parti rilevanti di esse e dunque tante persone e tante famiglie.
Il numero dei rifugiati nel mondo è impressionante. Molti di essi vivono in situazioni disastrose e non riuscire a dare loro una speranza di vita migliore nel breve e nel medio periodo, apparendo un miraggio la possibilità di rientrare nel loro Paese per offrire un futuro dignitoso alle loro famiglie, crea problemi oggi e sempre più creerà tensioni domani.
La tratta degli esseri umani è un altro tema che merita un’attenzione speciale perché svilisce il valore delle singole persone rendendole merce di scambio o semplicemente oggetti attraverso i quali guadagnare tanto, in una società che a volte sembra presa quasi esclusivamente dagli aspetti materiali e monetari della vita.
Siamo dunque fiduciosi che l’ONU e le sue Agenzie specializzate possano dedicare le risorse necessarie a questi problemi ed a tutto ciò che rischia di minare alla base la convivenza pacifica fra i popoli ed all’interno dei singoli Stati.
Allo stesso modo, la Repubblica partecipa con impegno alle attività e al perseguimento degli obiettivi delle maggiori Organizzazioni Europee, quali il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, avendo sempre come punto di riferimento della sua azione i valori di pace, libertà e rispetto degli altri sui quali ha edificato e preservato nei secoli la propria statualità.
San Marino ha iniziato nella scorsa legislatura un percorso teso al conseguimento di una sempre maggiore integrazione con l’Unione Europea.
Il nostro piccolo Stato, situato geograficamente nel cuore dell’Italia e dell’Europa, non può prescindere dalla ricerca di un percorso che consenta ai suoi cittadini di sentirsi anch’essi sempre più cittadini d’Europa e che offra loro le opportunità della grande famiglia europea. Durante questo semestre avrà luogo un referendum sul tema e dunque esso sarà di particolare attualità nei prossimi mesi.
La Reggenza coglie l’occasione per ringraziare sentitamente i rappresentanti dei Paesi membri dell’Unione Europea che hanno sostenuto e stanno sostenendo questo percorso con convinzione ed amicizia sincera nei confronti della nostra Repubblica.
Determinante inoltre è il lavoro svolto proprio dai Rappresentanti diplomatici e consolari nel diffondere presso i rispettivi Paesi quella conoscenza di San Marino che avete acquisito o che acquisirete nel corso del Vostro mandato e che, al di là delle bellezze paesaggistiche, è rappresentata da un modello di antica e genuina democrazia, ricca di secolari tradizioni, come sottolineato dall’Unesco che ha considerato questo elemento come fondamentale ai fini dell’inserimento di San Marino nel Patrimonio mondiale dell’umanità.
Ci affacciamo al semestre che si apre oggi con la responsabilità che ci compete e che abbiamo assunto con profonda motivazione istituzionale e allo stesso tempo con atteggiamento fiducioso verso il cammino intrapreso dal nostro Stato che, pur nelle difficoltà di un momento storico ancora difficile per molti Paesi, deve puntare ad obiettivi di crescita e di sviluppo. Tali obiettivi sono ampiamente condivisi dall’Esecutivo e dal Consiglio Grande e Generale che sono venuti a determinarsi in seguito all’esito delle consultazioni elettorali dello scorso mese di novembre e saranno dunque al centro dell’attività politica dei prossimi mesi.
Durante le ultime elezioni politiche i cittadini di questa Repubblica hanno espresso una chiara volontà di rinnovamento ed attraverso la scelta di cambiamento emersa hanno sollecitato l’adozione di una politica ancora più vicina alla gente, attenta alla società civile, con un particolare riguardo alle sue fasce più deboli.
Questa piccola Repubblica, che ha saputo conservare nei secoli le sue prerogative sovrane più autentiche, ha ora più che mai necessità di effettuare scelte responsabili e condivise, che siano il frutto dell’unità di intenti dell’intero Paese. A tal riguardo la Reggenza fa appello a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione affinché, mosse unicamente dall’alto senso dello Stato e dal perseguimento del bene comune, indirizzino la propria azione verso il coinvolgimento dialettico e propositivo di tutte le componenti della società per ritrovare, nell’unità e nella solidarietà, quel comune denominatore che è la vera forza del nostro piccolo Stato e che solo può consentirci di superare le difficoltà, attingendo a quello spirito di appartenenza attiva che da sempre caratterizza l’identità del popolo sammarinese.
La Reggenza sarà testimone e garante di un percorso che miri al rilancio dell’economia reale. I sacrifici che si richiederanno alla popolazione dovranno necessariamente essere equamente distribuiti.
È imperativo dimostrare la determinazione necessaria per contrastare quelle forme di distorsione che, purtroppo, hanno penalizzato in passato un’economia in gran parte sana e costruita su fondamenta di onestà e di laboriosità.
Molti sono i passi in avanti compiuti da San Marino nella scorsa legislatura in questa direzione e l’invito della Reggenza è quello di proseguire convintamente su questa strada; di questa necessità abbiamo avuto conferma anche da un autorevolissimo interlocutore finanziario, il Fondo Monetario Internazionale, recentemente tornato nella nostra Repubblica, che ha riconosciuto l’imponente lavoro effettuato in materia di trasparenza, di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo e di collaborazione internazionale. Il rapporto preliminare redatto alla fine di tale ultima missione sottolinea come San Marino sia riuscito ad evitare una vera e propria crisi grazie a politiche prudenziali in ambito bancario, che hanno saputo fronteggiare l’ingente fuoriuscita di depositi preservando la stabilità finanziaria. Allo stesso tempo il Fondo Monetario ha raccomandato di proseguire sulla strada del rigore e del contenimento delle spese, con l’introduzione di quelle misure che possano riequilibrare l’attuale disavanzo.
La Reggenza ritiene tuttavia imprescindibile la rapida adozione di iniziative concrete indirizzate allo sviluppo, così da offrire nuove opportunità per le imprese, per i giovani, per le donne, più in generale per tutti i lavoratori e per tutti i cittadini, in un quadro di forte coesione sociale.
L’odierna fase politico-istituzionale richiede che si passi velocemente dalla fase degli annunci a quella concreta e fattuale ed al riguardo riteniamo una positiva espressione di tale volontà l’istituzione del Tavolo per lo sviluppo che, già nella sua piena operatività, nella sinergia tra forze politiche, economiche e sociali sta disegnando il nuovo volto di San Marino in una visione prospettica elaborando, al contempo, un pacchetto incentivi destinato a corrispondere alle più urgenti richieste dei principali comparti economici.
Occorre parlare insieme il linguaggio della responsabilità e della franchezza e non quello della facile demagogia. La politica deve dimostrare di essere in grado di affrontare questo difficile momento con competenza e rapidità di decisioni, forte di una storia che ha consentito a questa Repubblica di superare contingenze molto delicate, che in alcuni casi hanno messo a repentaglio la sua stessa sopravvivenza.
Dobbiamo quindi guardare al nostro Paese nella pienezza dei suoi valori storici, civili e culturali e recuperare la piena fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, perché soltanto con un’assunzione piena di consapevolezza e la piena democraticità nell’adozione di decisioni ampiamente condivise, da rendersi pubbliche attraverso un’informazione trasparente e completa dell’azione del Governo e più in generale di tutte le Istituzioni, si riuscirà ad infondere rinnovate energia e fiducia verso quegli obiettivi di crescita e sviluppo giustamente attesi dal nostro popolo per guardare con rinnovato ottimismo al futuro.
La Reggenza desidera infine ringraziare gli Ospiti presenti in questa sala e salutare calorosamente i concittadini che stanno seguendo i passaggi salienti di questa cerimonia presso le sedi istituzionali o attraverso i mezzi di comunicazione. A questi ultimi ed in particolare a chi non trova, a chi ha perso o teme di perdere a breve il lavoro sarà rivolta nei prossimi mesi la nostra prioritaria attenzione, consapevoli dell’importanza di questo semestre per la realizzazione degli importanti obiettivi sopra enunciati

 

*** Segretario Esteri

Eccellentissimi Capitani Reggenti,

Signori Segretari di Stato,
Onorevoli Membri del Consiglio Grande e Generale,
Signori Rappresentanti del Corpo Diplomatico e Consolare,
Autorità Civili e Religiose,
Signori Capitani di Castello,
Graditi Ospiti,
adempio con sentimenti di alto onore e di viva gratitudine all’incarico di presentare Loro il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha reso visita alla Repubblica di San Marino e accolto l’invito a pronunciare l’odierna Orazione Ufficiale.
Il Segretario Generale Ban Ki-moon ha assunto nel 2007 l’incarico alla guida della maggior Organizzazione Internazionale ed ottenuto l’approvazione all’unanimità del secondo mandato nel 2011, portando nell’alta funzione un patrimonio rappresentato da 37 anni di servizio a livello governativo presso il suo Paese, la Repubblica di Corea, e sulla scena mondiale.
La lunga esperienza politico-diplomatica e un’innata propensione per la mediazione, la diplomazia discreta e la ricerca della partnership globale, hanno caratterizzato e tuttora caratterizzano un’azione tanto incisiva quanto determinante nella risoluzione delle principali crisi internazionali.
È dunque un assoluto privilegio poter ospitare oggi, in questa cornice densa dei più antichi valori di democrazia e di libertà plurisecolare, la più alta Autorità delle Nazioni Unite; un privilegio che si fonda sulla consapevolezza, per la Repubblica di San Marino, di rappresentare un Paese amico delle Nazioni Unite e del suo Segretario Generale, come più volte rimarcato da Sua Eccellenza Ban Ki-moon nel corso del suo mandato.
In questa occasione saliente, in cui è massima l’attenzione del popolo sammarinese e di tutti gli ospiti che hanno reso omaggio alla Repubblica, rievocare il monito pronunciato dal Segretario Generale alla sua rielezione induce un’aspettativa fiduciosa per l’intera comunità internazionale che, davanti a sé, sente il peso delle sfide globali ancora aperte: “In qualità di Segretario Generale, lavorerò come armonizzatore e costruttore di ponti”; a nome della Repubblica di San Marino plaudiamo alla consapevolezza della necessità di un più stretto collegamento fra i popoli e fra le culture e del rispetto delle identità nelle differenze, che costruisce anche un ponte fra grandi e piccoli Stati.
È in questo spirito che, mentre rinnovo al Segretario Generale Ban Ki-moon sentimenti di profonda gratitudine delle Istituzioni e del Popolo sammarinesi per aver accolto l’invito, ci accingiamo ad ascoltare l’Orazione Ufficiale.

 

                                              *** Nunzio Apostolico

Presa di possesso degli Ecc.mi Capitani Reggenti
Sig.ri Antonella Mularoni e Denis Amici
(Repubblica San Marino, l° aprile 2013)
Ecc. mi Capitani Reggenti Sig.ri Antonella Mularoni e Denis Amici,
Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri,
Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare,
Signore e Signori,
il Corpo Diplomatico accreditato presso la Serenissima Repubblica di San Marino, in questo primo giorno di aprile, inizio del mandato delle loro Eccellenze Antonella Mularoni e Denis Amici come Capitani Reggenti, porge loro un deferente saluto a nome suo personale e dei rispettivi Capi di Stato e di Governo, che questo Corpo Diplomatico ha l’onore di rappresentare.
Questa Rappresentanza di Diplomatici oltre al saluto desidera formulare gli auguri per un fruttuoso lavoro degli Ecc.mi Capitani Reggenti per il “bene comune” del popolo Sammarinese.
Quel “bene comune” che, ancor oggi, molti popoli sentono lontano dalle preoccupazioni delle loro guide politiche, le quali si fermano piuttosto su di un dibattito politico e a volte non del tutto seriamente sui problemi reali delle famiglie: lavoro, casa, giovani, scuola, sanità e anziani.
Quel “bene comune” che, inteso per lo più come “l’insieme di quelle condizioni della vita sodale che permettono, tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”, dovrebbe poi essere definito nelle sue forme concrete senza prescindere dalle scelte realizzate in conformità alle situazioni storiche.
Tradizionalmente, di queste forme concrete l’impegno per la condotta sociale dovrebbe essere indissolubile dall’impegno etico sul piano personale e nel rapporto con i cittadini. La persona, poi, preposta alla realizzazione del bene comune, dovrebbe seguire la massima formulata dai ragazzi della scuola di Barbiana: “Appartenere alla massa e possedere la parola”: essere cioè vicini alla gente, ascoltandone i problemi, farsi voce delle istanze di giustizia di chi non ha voce e sostenerle.
Sempre sul piano della tradizione, inoltre, nel servizio al “bene comune” occorre saper accettare la gradualità necessaria al conseguimento delle mete: la logica “populista” del “tutto e subito” ha spesso motivato promesse non mantenute. Ogni scelta fatta in vista del “bene comune” non va misurata sulla sola efficacia immediata, ma soprattutto sulla sua valenza e il ruolo educativo al sevizio di tutti.
Quanti ci hanno preceduti, infine, sottolineano che chi intende operare per il “bene comune” deve considerare come scopo del suo servizio il bene di tutti, anche degli “avversari politici”, che perciò non vanno mai esclusi; al contrario vanno visti come garanzia di confronto critico in vista del discernimento delle vie migliori per giungere alla realizzazione della dignità personale di ciascuno.
Del resto come si può parlare di “bene comune” di fronte all’agire di un’Autorità – come ci è dato di vedere ancor oggi in alcuni Paesi del mondo – la quale, chiusa in una visione serrata del proprio egoismo, della propria sete di potere, del bene della sua sola famiglia, non esita a seminare la morte in mezzo al suo stesso popolo, non curandosi neppure di donne e bambini, preoccupata unicamente della propria egemonia? In questo caso non si può più parlare di “bene comune”, ma unicamente di una coscienza offuscata da interessi personali e ideologie basate unicamente sull’egoismo del singolo o del gruppo, che coscientemente o incoscientemente si assume delle grandi responsabilità.
Di fronte a situazioni del genere, dominate piuttosto dalla “legge della foresta” che dall’umanizzazione di un mondo “globalizzato”, sorge la necessità per l’umanità di:
–    guide intelligenti,
–    con principi etici ben chiari,
–    dotate di tanto buon senso anche se prive di titoli accademici,
–    ricche di saggezza popolare,
–    con una cultura basata specialmente sulla semplice onestà.
   
    E’ stata seguita con vero piacere e ammirazione in quest’ultimo semestre la vita della Serenissima: nelle scelte cittadine ha dato prova di maturità e soprattutto ha puntato su una “stabilità” proprio per far prevalere il “bene comune”.
    Ecco allora gli auguri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica di San Marino oggi qui riunito: che il mandato delle loro Eccellenze, i Signori Capitani Reggenti Antonella Mularoni e Denis Amici, contribuisca sempre più alla realizzazione del “bene comune” del caro popolo sammarinese.

***Segretario Generale Onu

U N I T E D   N A T I O N S                                N A Z I O N I   U N I T E
IL SEGRETARIO GENERALE

ORAZIONE UFFICIALE IN OCCASIONE DELL’INSEDIAMENTO
DEI NUOVI CAPITANI REGGENTI
 San Marino, 1° aprile 2013
Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Signori Segretari di Stato,
Eccellenze,
Illustri Invitati,
Signore e Signori,
    sono profondamente onorato di essere presente a questa cerimonia. È un evento che riflette perfettamente le tradizioni da lungo tempo custodite da San Marino.
    Oggi celebriamo ben più dell’insediamento di due capi di stato. La Repubblica più antica del mondo dà prova di una democrazia che perdura nel tempo.
    Il mio lavoro mi porta in molti Paesi attanagliati da conflitti. San Marino offre una realtà diversa. La vostra storia è priva di guerre. Non ci sono mai stati conflitti con i vicini, né colpi di stato interni.
    San Marino è andata ben oltre dal proteggere i propri cittadini dalle devastazioni dei conflitti. Durante molte guerre, nel corso dei secoli, avete offerto rifugio a coloro che fuggivano dai combattimenti.
   
    La doppia struttura del ramo esecutivo risale ai tempi romani. Sento di trovarmi davanti a un’importante eredità fondata su secoli di tradizioni dove la democrazia ha garantito pace e stabilità.
San Marino offre tre lezioni universali di democrazia.
La prima è che nessun sistema è perfetto per tutti i Paesi.
Durante la mia breve visita, ho avuto una esperienza unica. Per la prima volta da quando ho cominciato a viaggiare in veste di Segretario Generale, ho incontrato nell’arco di 24 ore quattro capi di stato dello stesso Paese, tutti e quattro eletti democraticamente.
Il sistema sammarinese, con due capi di stato, è un elemento distintivo e non ve ne è uno uguale altrove. Altri Paesi possono apprendere dal vostro modello. La lezione non è che tutti dovrebbero avere due capi di stato con un mandato di sei mesi. La lezione è che ciascun Paese dovrebbe adottare il modello di democrazia che meglio funziona per quella realtà, a condizione che conferisca realmente autorità e responsabilità a tutti i cittadini.
Possiamo trarre un’altra conclusione da questo luogo storico, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO quale emblema di una libera città-stato. Essa simboleggia lo sviluppo dei modelli democratici in Europa e in tutto il mondo.
Se tornassimo indietro di 600 anni, troveremmo che la maggior parte di questi edifici era utilizzata per le stesse funzioni odierne.
Tuttavia, a partire dal secolo XIX, altri edifici sono stati costruiti, altri ancora sono stati ristrutturati. Avete vissuto un impegnativo periodo di restauri e ricostruzioni che è durato fino all’inizio del secolo XX.
    Questa è la seconda lezione: la democrazia, come questi edifici, può sempre essere migliorata. Ogni società deve fare uno sforzo costante per rafforzare le proprie istituzioni ed i propri sistemi democratici.
    Un’altra caratteristica della democrazia sammarinese è che i suoi cittadini possono presentare istanze ai Capitani Reggenti su temi di pubblico interesse. E questa è la terza lezione importante: la democrazia permette agli individui di dialogare con le autorità al fine di raggiungere obbiettivi comuni.
    Per secoli, San Marino ha dimostrato che garantire i diritti e le opportunità nel rispetto della legge genera un circolo virtuoso. Avete una società civile vivace e il vostro settore privato è intraprendente, spalleggiato da istituzioni che sono tenute a rispondere delle loro azioni.
   
Eccellenze,
    la democrazia tra le nazioni è importante quanto lo è al loro interno.
    L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è il parlamento del mondo. Ogni Paese ha diritto a un voto. Ciò riflette la nostra convinzione che tutti meritano la stessa opportunità di espressione, a prescindere dalla loro dimensione, ricchezza o influenza geostrategica.
   
    Recentemente, uno studente mi ha fatto una domanda su di un Paese potente ed il suo ruolo futuro nell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ho fatto un parallelo con la natura. Dio ha conferito alle sue varie creature differenti abilità. Il leone possente ha una grande forza, ma un uccellino può volare.
    Come l’ecosistema, il nostro sistema internazionale alle Nazioni Unite ha bisogno di tutti i Paesi. San Marino è un membro importante ed è una chiara dimostrazione della nostra intramontabile fede nella democrazia.
    Sono grato per i molti contributi che San Marino ha offerto.   
     
    Questo è un Paese difensore dei diritti dei bambini e delle persone con disabilità. Apprezzo, in particolare, i San Marino-UNICEF Awards, che intendono riconoscere l’operato di chi si distingue a favore del rispetto dei diritti dei bambini.
    San Marino promuove il dialogo interculturale e sostiene il diritto internazionale. Ha ratificato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale meno di un anno dopo l’apertura alla firma.
    L’impegno di San Marino per l’ambiente è dimostrato dagli sforzi profusi per conservare la bellezza naturale del Paese e dall’energia che apporta alle nostre attività internazionali per promuovere lo sviluppo sostenibile.
    San Marino ha patrocinato molte bozze di risoluzione alle Nazioni Unite. Si è anche impegnata a rispondere alle necessità di altri Paesi con popolazioni esigue. Sono particolarmente grato a San Marino per aver fornito oltre un milione di euro per un progetto di cinque anni con l’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’ONU per ridurre le ineguaglianze in materia di sanità nei piccoli Paesi.
    Questo mostra quanto San Marino sia desiderosa di condividere esperienze, apprendere dagli altri e agire come un cittadino del mondo.
 
    Il mondo ha bisogno di più Paesi come San Marino, dove la speranza, la trasparenza e l’impegno civile oltrepassano i propri confini.
    Sono fiducioso che San Marino farà ancora di più, per esempio sostenendo il Fondo per la Democrazia delle Nazioni Unite. In questo modo, potrete contribuire a progetti della società civile che condividono il vostro spirito di democrazia diretta. Potrete così aiutare a dar voce ai più bisognosi.
    Come membro del Global Governance Group, San Marino parla a nome dei Paesi di piccole dimensioni. Il mese prossimo, l’Assemblea Generale terrà un dibattito tematico sulle Nazioni Unite e la governance economica globale. Vi incoraggio a continuare a prendere l’iniziativa su questo fronte. Vi assicuro che farò quanto in mio potere per dare maggiore risalto alla governance economica globale e che prenderò in considerazione le opinioni dei Paesi di piccole dimensioni.
Eccellenze,
Signore e Signori,
    la mia visita a San Marino si svolge in un momento cruciale della storia globale della democrazia.
    In tutto il mondo, ci sono persone che stanno lottando per contribuire a determinare il proprio futuro. Chiedono lavoro, giustizia, che venga posta fine alla corruzione e di partecipare al potere politico che spetta loro.
    Questa storia è solo agli albori. Le democrazie non nascono in una notte, non si costruiscono in un anno, né una o due elezioni fanno una democrazia. Le democrazie hanno bisogno di un impegno sostenuto e diligente.
    In varie parti del mondo siamo stati testimoni di minacce allarmanti a risultati ottenuti con fatica attraverso l’esercizio della democrazia. Sono profondamente turbato dalle crescenti pressioni e restrizioni imposte alla società civile in certi Paesi. Alcune autorità hanno introdotto leggi preoccupanti che rendono quasi impossibile l’operatività delle organizzazioni della società civile. I sostenitori della democrazia si trovano ad affrontare nuove sfide.
    Dobbiamo fare quanto in nostro potere per non tornare indietro. L’ONU deplora ogni misura volta a sopprimere le organizzazioni della società civile. Esse sono essenziali per il benessere di ogni nazione e meritano protezione e sostegno.
    Ho invitato le autorità dei vari Paesi ad ascoltare i loro popoli. Gli ultimi due anni ci hanno insegnato che non si può ignorare la voce del popolo, né si possono mettere a tacere le rivendicazioni di giustizia.
Eccellenze,
Signore e Signori,
    coloro che fanno ingresso a San Marino sono accolti da un’insegna che recita “Benvenuti nell’antica terra della libertà”.
Sono fiducioso che da questa antica terra della libertà continuerete a promuovere e a difendere la libertà, il progresso e la democrazia in tutto il mondo.
    Insieme, le Nazioni Unite e San Marino lavoreranno per un futuro migliore.
   
Grazie.

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