Ammontano a circa 4 miliardi i capitali degli italiani che sono stati rimpatriati dalla Repubblica di San Marino per effetto dello scudo fiscale ter. Di questi oltre 2,3 miliardi solo di rimpatri monetari.
Il sistema finanziario sammarinese, che non ha mai avuto problemi di liquidità, questa volta invece si è trovato a dover fronteggiare una emergenza vera e propria a causa della abnorme richiesta di liquidità. Anche perché il deflusso si è concentrato quasi in due soli mesi. Praticamente da metà ottobre a metà dicembre.
Il sistema ha retto. Ha retto grazie alla solidità delle banche ed agli interventi tempestivi ed adeguati di Banca Centrale.
Era viva oggi la soddisfazione, in conferenza stampa, del Presidente, Biagio Bossone, del Direttore Generale, Luca Papi, del Vice Direttore, Daniele Bernardi, e del Responsabile della Vigilanza, Stefano Caringi.
Tanto più che essi non hanno potuto avvalersi, in nessuno momento, di fonti esterne di approvvigionamento come non hanno potuto avvalersene i singoli soggetti finanziari sammarinesi. Ciò a causa del crollo della credibilità del Paese a causa della campagna mediatica lanciata dall’Italia ed i cui effetti sono andati a sommarsi con quelli, non meno perversi, del ritardo nella dismissione di Delta.
Banca Centrale aveva visto per tempo e per tempo ha dato i necessari avvisi. Si è mossa per tempo e con consigli ed avvisi su cosa era possibile fare. La gravità degli eventi ha reso via via impercorribili alcune strade e rendendone necessarie altre.
Una soddisfazione quella dei vertici di Banca Centrale, venata però da tanta amarezza per gli attacchi – ingiusti ed immotivati – che proprio in queste ultime settimane sono piovuti sull’Istituto addirittura da parte di membri dello stesso governo sino ad arrivare alla ‘deligittimazione‘ vera e propria, come è avvenuto ieri nel corso dell’Assemblea Generale di Banca Centrale.
Presidente e Direttore hanno espresso l’auspicio che a anche San Marino si apra un canale per un rapporto diretto di Banca Centrale con il Consiglio Grande e Generale (cioè ‘i rappresentanti del popolo ‘) , in linea con quanto avviene in altri Paesi per le istituzioni che lavorano in autonomia.