Riunione di verifica

Riunione di verifica

Già programmato incontro per 8 gennaio per elencare le priorità del 2010,
i tempi e i modi per affrontarle e dare le gambe al progetto economico


Era un incontro deciso dopo il Consiglio per analizzare le problematiche emerse sull’attività di governo. Obiettivo non era quello di fare dei processi, ma fare il punto della situazione, per poter ripartire con maggiore determinazione. Vedere questioni prioritarie e darsi un metodo per affrontarle.

Il clima che si era venuto a creare artificiosamente era quello di una sorta di pre-crisi. Cosa che non risponde assolutamente nei fatti, quantunque fossero emerse alcune “insoddisfazioni”. E così, il Patto ha ragionato sulle cose da fare, sul come farle, e in che tempi.
Un vero e proprio passaggio di maturità: dopo aver affrontato le emergenze, questo è il momento di impostare una politica di riforma, con tutta la coesione necessaria. Trovare la coesione in questo passaggio, è fondamentale non tanto per la politica, quanto per dare al Paese la possibilità di fare il salto di qualità. Ogni altra situazione sarebbe un salto nel buio.

I problemi non sono finiti. Il rapporto con l’Italia: sicuramente recuperato, tre ministri in visita ufficiale, due accordi firmati, uno parafato, lo dimostrano. Ma la situazione internazionale è in continua evoluzione, e così il rapporto con l’Italia.

Circa 500 disoccupati, 1500 in cassa integrazione, questo è un altro problema. Di qui gli interventi sugli ammortizzatori sociali e quelli a sostegno dell’economia.

Commercio e turismo, nonostante la crisi hanno tenuto. Ma questo anche grazie agli interventi improntati durante l’anno.
Censimento e legge sulle residenze, sono pronti per diventare operativi in tempi brevi. E poi ancora, nuovi percorsi di sviluppo, individuati nella legge sul trust, sui nuovi strumenti finanziari, nella legge sul commercio, nella riorganizzazione della PA e nello snellimento della burocrazia.

Forse sono state le emergenze di un 2009 difficilissimo, durante il quale è accaduto di tutto. Ma forse, più probabilmente, sono le stesse ragioni che hanno spinto 8 partiti a formare la coalizione che ha vinto le elezioni, a tenere unito il Patto anche in questo momento di grande transizione. Dove bisogna saper dimostrare di tenere la barra dritta al centro, perché la congiuntura non è affatto finita.
Il Paese giudicherà il Patto per i risultati che porterà, oltre a quelli che ha già portato. Non perché l’opposizione è si dissolta e non ha nulla da dire.

Su queste direttive, e con grande voglia di lavorare, il Patto tornerà a riunirsi venerdì 8 gennaio per stilare l’elenco delle priorità, con tanto di modalità e di tempistica entro cui realizzarle.

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