’68: cosa resta dell’utopia?

’68: cosa resta dell’utopia?

Era l’ottobre del 1967 quando a Rimini incominciarono a manifestarsi i primi segnali del ’68. Furono gli studenti dell’ITI a dare inizio, come stava accadendo in tutta Italia, a manifestazioni e azioni di protesta.
Nell’anno in cui ricorre il quarantennale, il centro culturale ‘Il Portico del Vasaio’ organizza un incontro dal titolo ‘ ’68: cosa resta dell’utopia?’ che si svolgerà oggi venerdì 17 ottobre alle ore 21 presso la Sala dell’Arengo in Piazza Cavour.
A parlarne interverranno due protagonisti di quegli anni: Giuseppe Chicchi e Giovanni Cominelli. Giuseppe Chicchi, già sindaco di Rimini e parlamentare nella scorsa legislatura, proprio nel 1968 si laurea ed inizia ad insegnare. E’ quindi da dietro la cattedra che Chicchi vive la rivolta degli studenti contro la società che infiammò Rimini e l’Italia.
Anche Giovanni Cominelli, oggi responsabile del Dipartimento sistemi educativi della Fondazione Sussidiarietà, si laurea proprio in quell’anno. Cominelli è stato uno dei principali militanti e dirigenti del movimento studentesco e del Movimento lavoratori del socialismo.
Due protagonisti assoluti per capire meglio che cosa veramente è stato il sessantotto, cosa rimane oggi di quegli anni e quale può essere veramente il fattore di cambiamento per la nostra società.

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