Open day biblioteche: gli appuntamenti riminesi

Open day biblioteche: gli appuntamenti riminesi

Anche la Biblioteca Gambalunga e i Musei della Città aderiscono, come di consueto, all’iniziativa di apertura straordinaria promossa dal Polo bibliotecario romagnolo.

Domenica 19 ottobre, a partire dalle 16, la sede della Biblioteca Gambalunga aprirà i battenti con lo scopo di avvicinare il pubblico, specie quello che con più difficoltà lo può frequentare nei giorni feriali.

Si comincia alle 16 nella Sezione ragazzi: per i bambini (dai tre ai sette anni) ci saranno due

momenti di lettura, alle 16 e alle 16.45, ognuno fino ad esaurimento posti (25). Saranno volontari e bibliotecarie a raccontare le storie per i più piccoli.

Alle 17 nelle Sale antiche, sarà presentato Federico Fellini alla radio: tre racconti d’amore.

Forse non tutti lo sanno, ma prima di iniziare a lavorare come regista cinematografico, Federico

Fellini, appena ventenne, fu anche prolifico e geniale autore radiofonico. Nonostante la giovane età, in questi racconti è possibile ritrovare tutti i personaggi e le suggestioni che saranno tipici del

Maestro: le coppiette di innamorati, gli omini tristi, le situazioni surreali e grottesche, che insieme

sanno far ridere e commuovere. Uno sguardo, dolce e malinconico, che si affaccia sui sogni e sui

ricordi. Follia è il dialogo grottesco di due sposini, apparentemente normali, alla loro prima notte di nozze; Una lettera d’amore (1942) è la storia commovente di due fidanzatini che vivono in un piccolo paese di campagna, immemori della guerra. La vita li costringe a separarsi, ma sebbene analfabeti, sapranno come scriversi le più belle frasi d’amore; Piruliddi – ddi (1941) mostra la nostalgia per le coppiette che un tempo sapevano parlare d’amore, in un dialogo surreale e comico tra due busti marmorei di un parco pubblico.

Leggono Matteo Castellucci, Giorgia Bondi, Stefania Fabbri e Luca Di Gregorio della Associazione Mala Testa; incursioni sonore di Emiliano Grusovin (groovebox, sintetizzatore) e Nicola Matteini (arpa celtica). Introduce Gianfranco Miro Gori, responsabile della Cineteca comunale.

L’ingresso è libero e consentito fino ad esaurimento posti.

L’iniziativa è organizzata dalla Biblioteca civica Gambalunga con il patrocinio della Fondazione

Fellini.

Info: Biblioteca Gambalunga (tel 0541/704486)

I Musei Comunali di Rimini aderiscono all’iniziativa garantendo l’ingresso gratuito al Museo della Città e al Museo degli Sguardi e offrendo, sempre gratuitamente, visite guidate alle raccolte.

Nel ricordare che domenica 19 ottobre il Museo della Città e la Domus del chirurgo (inaugurata nel dicembre 2007!) saranno aperti al pubblico dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00, mentre il Museo degli Sguardi sarà visitabile dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00, si informa che le visite guidate avranno la seguente articolazione:

· Museo della Città e Domus del chirurgo (via L. Tonini, 1)

Ore 11,30 e 15,15 visita alla Domus del chirurgo e alla Sezione archeologica

Ore 10,30 e 16,30 visita alla Sezione medievale e moderna

· Museo degli Sguardi (via delle Grazie 12, sul colle di Covignano di Rimini)

Ore 11,00 e ore 17,00

Per partecipare alle visite guidate si richiede la prenotazione (tel. 0541.21482 per la domus e il Museo della Città, 0541.751224 per il Museo degli Sguardi))

Il Museo della Città accoglie nel cortile del settecentesco Collegio dei Gesuiti il Lapidario romano – un ampio panorama sulla scrittura su pietra dal I sec. a.C. al IV sec. d.C. – e la prima parte della Sezione Archeologica, dedicata alla Rimini fra II e III secolo d.C.. La Sezione illustra importanti aspetti della città imperiale (l’Anfiteatro eretto nel II secolo, il rapporto fra Rimini e il mare, le attività produttive e i commerci, i culti e la devozione), lo scavo di palazzo Diotallevi (con il grandioso mosaico in cui è rappresentata la scena di ingresso delle barche nel porto) e della domus del chirurgo (dalla quale proviene, fra gli altri materiali, l’eccezionale corredo medico-farmacopeutico).

Il percorso nella Rimini del III secolo si integra con la visita al sito archeologico di piazza Ferrari, ove sono visibili i resti della domus del chirurgo che sorgeva al margine settentrionale della città romana, vicino alla linea di costa. Su due piani, la domus comprendeva l’ambulatorio, la taberna medica ora proposta in una ricostruzione al Museo. Il sito archeologico consente la lettura degli spazi, delle strutture e dei bellissimi mosaici, tra cui quello di Orfeo. Il crollo della domus, intorno alla metà del III secolo, sigillò oggetti e arredi, un tesoro giunto fino a noi.

Nel V secolo, dopo lungo abbandono, con il trasferimento della corte a Ravenna l’area si riattivò: una residenza palaziale con grandi sale e stupendi mosaici andò ad occupare parte della domus, risparmiando la taberna medica. Caduto in rovina nel VI secolo, il palazzo venne interessato da una necropoli. Già nel VII secolo il luogo tornò ad ospitare case costruite in materiali poveri e di reimpiego. La vita vi continuò con impianti sempre più modesti che si esaurirono nell’ VIII secolo quando l’area fu occupata da orti.
La Sezione medievale e moderna comprende opere dal XIV al XIX secolo tra cui si segnalano: capolavori della Scuola riminese del Trecento e della Signoria malatestiana; ed ancora affreschi, ceramiche e tavole rinascimentali; una serie di arazzi fiamminghi; la galleria dei ritratti, una raccolta di stemmi gentilizi, dipinti del Seicento; tele veneziane….

Nell’ampia sala delle conferenze, al primo piano, campeggia Il Giudizio Universale, il grande affresco della Scuola riminese del Trecento, staccato dalla chiesa di S. Agostino, che il pubblico può ammirare interamente ricomposto, in tutta la sua maestosità e bellezza.
A piano terra è allestito uno spazio dedicato alla grafica pubblicitaria di Renato Zavagli detto Gruau.

Il Museo degli Sguardi, uno dei principali musei italiani dedicati interamente alle culture a livello etnologico ed archeologico dell’Africa, dell’Oceania e dell’America precolombiana, custodisce reperti che ne fanno una delle raccolte più significative a livello europeo

Inaugurato nel 1972 con la denominazione di “Museo delle Arti Primitive. Raccolta Dinz Rialto”, in omaggio al fondatore Delfino Dinz Rialto (1920-1979) e al risalto dato al primitivismo, l’influenza esercitata dalle cosiddette arti primitive sull’arte moderna e contemporanea, in questi ultimi anni si è arricchito della collezione Ugo Canepa di Biella, di particolare interesse per la documentazione precolombiana, della collezione dei Frati francescani delle Grazie di Rimini e della collezione amazzonica di Bruno Fusconi di Cesena. Ospitato in Castel Sismondo fino al 2000, il Museo è ora allestito in Villa Alvarado, già Museo Missionario delle Grazie, con la nuova denominazione di “Museo degli Sguardi. Raccolte Etnografiche di Rimini.
Si ricorda infine che domenica 19 ottobre alle ore 10 e alle ore 12, rievocatori in divise storiche condurranno visite guidate alla mostra ‘Ricordare la Grande Guerra’, aperta al pubblico fino al 9 novembre. L’iniziativa è gratuita.

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