Corriere Romagna: Ex direttore di banca patteggia 20 mesi / L’uomo era accusato d’aver sottratto da ignari correntisti della filiale Caar della Carim 3,7 milioni / Sono sei gli imputati alla sbarra il 28 aprile: ai tre capi contestata l’associazione per delinquere
RIMINI. Saranno processati il prossimo 28 aprile i sei indagati “superstiti” dell’inchiesta della guardia di finanza che ha permesso di scoperchiare una maxi truffa ai danni di un paio di banche e messo nei guai inconsapevoli prestanome per una somma da capogiro: 15 milioni di euro movimentati nel solo periodo compreso tra giugno e dicembre 2009. Alla sbarra, infatti, non siederà l’ex direttore della filiale 53 “Caar” della Cassa di Risparmio, il santarcangiolese Paolo Del Negro.
Assistito dall’avvocato Alessandro Petrillo, ha infatti patteggiato un anno e 8 mesi (pena sospesa) per il furto aggravato di 3,7 milioni di euro sottratti dai conti di alcuni correntisti e messi nella disponibilità delle presunte menti di questo raggiro: l’avvocato Riccardo Bacco del Foro di Latina, il siciliano Giuseppe Guttadoro e l’imprenditore riminese Fabio Palazzini, 54 anni (difeso di fiducia dall’avvocato Piero Venturi). Nella sede della loro società la Rimini Consulting Srl di piazza Ferrari 22, secondo procura e fiamme gialle, avrebbero commesso una lunga fila di reati riuniti sotto il vincolo dell’associazione a delinquere: truffa, ricettazione, circonvenzione di incapace, ricorso abusivo al credito. Imputazione quest’ultima, da cui ha scelto di difendersi davanti al tribunale, assistito dall’avvocato Massimo Cerbari, il secondo direttore di agenzia indagato, il 54enne Massimo Fabbri. Per l’accusa avrebbe agevolato la “cupola” ad ottenere prestiti, omettendo di informare la direzione della reale situazione di difficoltà delle aziende richiedenti. (…)