Secondo La Tribuna Sammarinese, il governo della Repubblica di San Marino, si accingerebbe a varare un prelievo del 5% delle retribuzioni dei dipendenti (pubblici o privati) al di là di un certo parametro. Anziché intaccare le rendite del sottobosco politico affaristico facendole emergere con la tracciabilità degli assetti societari, resa palese, ai cittadini ed al fisco, togliendo il paravento delle fiduciarie.
‘Considerando il
fatto che il governo non intende tassare
le rendite speculative,
il provvedimento
più efficace, fra quelli
enunciati, pare essere
il taglio delle retribuzioni.
Ampiamente
smentito tale provvedimento
(Tribuna ha
subito attacchi diretti
per averlo rivelato
già da tempo) appare
l’unico in grado di
reggere il peso consistente
della manovra,
anche se è talmente
delicato da richiedere
la massima cautela
e condivisione. Certo
che allo Stato non interessa
ridurre lo stipendio
dei lavoratori
privati, e se si deciderà
questa strada allora
sarà solo per i pubblici,
ma la riduzione
potrebbe intervenire
per tutti (pubblici
e privati) con l’applicazione
di un’imposta
(prelievo) secca di un
x per cento (5%, come
avevamo detto sulle
fasce di reddito da 6°
livello in su). In questo
modo è forse possibile
aiutare il bilancio
pubblico, ma non
certo a risolverne i
problemi.‘