Podeschi: “Troppo poca attenzione sull’uso di droghe a San Marino”

Podeschi: “Troppo poca attenzione sull’uso di droghe a San Marino”
Riceviamo e pubblichiamo.

“L’utilizzo di sostanza stupefacenti è un tema di grande attualità per la società contemporanea su cui a San Marino ormai da tempo si presta poca attenzione.

Ci sono i fatti di cronaca che periodicamente portano all’attenzione dell’opinione pubblica il tema come accaduto alcuni giorni fa in operazioni delle forze dell’ordine – oppure di eventi di cronaca clamorosi come le sostanze stupefacenti trovate all’interno di auto istituzionali evento su cui la politica non ha aperto fiato.
Un silenzio pressoché totale in cui si muovono le forze dell’ordine in attività di prevenzione e repressione e i servizi ISS nel caso di cure.
Per il resto silenzio, omissioni, sorrisi imbarazzati per un fenomeno che ragionevolmente a San Marino come accade nella vicina Italia, interessa una parte consistente della popolazione non solo di giovane età.
Per capire come il fenomeno muove in Europa è sufficiente leggere la “Relazione europea sulla droga: Tendenze e sviluppi 2020”.
Il documento è realizzato annualmente dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle sostanze stupefacenti e riporta i dati di diffusione nella popolazione fra i 15 e 64 anni suddivisi per sostanze: cannabis 25,2 milioni, cocaina 4,3 milioni, MDMA 2,7 milioni, amfetamine 2,0 milioni. A questo si può aggiungere il dato delle 45 città che dispongono, per il 2018 e il 2019, di informazioni derivate dall’analisi delle acque reflue comunali finalizzate a individuare residui di cocaina.  27 hanno segnalato un incremento, 10 una situazione stabile e otto una flessione. Per molte delle 14 città che dispongono di dati per gli anni compresi tra il 2011 e il 2019, la tendenza nel lungo periodo evidenzia un aumento.
Ho estrapolato queste informazioni per mostrare come il fenomeno, spesso collegato all’attività criminale, è a San Marino lasciato nella assoluta omertà. L’Osservatorio fa analisi con i dati forniti dagli stati, non solo membri, dell’Unione Europea.
A San Marino i dati sono ignoti, nemmeno facendo qualche ricerca in rete dove a parte fatti di cronaca o notizie pro liberalizzazione, c’è totale oblio.
Silenzio a livello ufficiale dalla politica, che però in molte sue articolazioni fa capire di essere favorevole a liberalizzare il consumo, attivismo di alcune parti della società che vorrebbero una norma allineata alla vicina Italia se non ancora più permissiva rendendo San Marino la repubblica della libera cannabis.
Personalmente sono contrario a liberalizzare l’uso delle sostanze stupefacenti. Provocano danni alla salute con forti effetti di dipendenza. Inoltre produzione e spaccio sono gestiti da organizzazioni criminali che riciclano i proventi nelle attività legali.
La politica dello struzzo non ha senso per nessuno, in attesa magari dell’istanza d’Arengo approvata la notte o di un referendum. La politica dovrebbe intervenire su un tema così rilevante. La legge andrebbe rivista, potenziata la prevenzione, le forze di polizia dovrebbero essere dotate di strumenti di contrasto con un coordinamento interforze più accentuato. Si dovrebbe attivare una iniziativa permanente di sensibilizzazione e monitorare il fenomeno che a San Marino è presente, non in modo trascurabile.
Troppo spesso l’atteggiamento è quello della tolleranza, del laissez-faire che mal si concilia con l’uso di sostanze stupefacenti, facendo intendere che è quasi normale.
L’auspicio è che il governo senza ipocrisia abbia la volontà di intervenire sull’argomento con una politica nazionale specifica senza copiare l’Italia, evitando formule ipocrite in cui mescola l’uso terapeutico con l’utilizzo ludico. Risibili sono anche le motivazioni economiche, ho letto qualche tempo fa dell’economia milionaria che la cannabis muoverebbe. Saremmo una eccezione rispetto a quanto accade nel mondo.
San Marino non è Amsterdam che non se la passa proprio bene rispetto alla criminalità legata al mondo delle sostanze stupefacenti.
 
Marco Podeschi

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