“La drammatica esperienza che stiamo vivendo ci ha fatto riscoprire l’importanza fondamentale delle politiche pubbliche, la complessità del sistema che caratterizza la nostra epoca e contemporaneamente la fragilità dei nostri sistemi sanitari e sociali”.
L’ha detto il Nunzio apostolico durante la Cerimonia d’Insediamento dei nuovi Capitani Reggenti, Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini.
“La pandemia tuttora in corso ci invita a ricordare con doveroso rispetto il dolore e la sofferenza delle persone colpite dal virus e di tutti coloro che non ce l’hanno fatta. Ciò che viviamo rischia di lasciare nelle nostre menti e nelle coscienze di tutti un senso di impotenza e di sconfitta – ha poi aggiunto il Nunzio apostolico -. Spesso l’incertezza si è tramutata in paura, l’isolamento in solitudine, e tutto ciò che davamo per acquisito ha dovuto essere ripensato e riprogrammato. Allo smarrimento dei mesi iniziali è subentrata gradualmente la necessità di affrontare un’emergenza nuova che ci ha trovati impreparati, ma in questa situazione di crisi abbiamo anche sperimentato la sorprendente forza rigeneratrice della solidarietà e della compassione tra persone e comunità. Ora, inoltre, abbiamo la speranza più concreta che il vaccino anti-Covid possa presto essere alla portata di tutti, anche se è ancora difficile calcolare l’immenso danno, non solo socioeconomico ma anche spirituale, che la pandemia ci lascerà in eredità”.
“In questi giorni si parla molto di investimenti finanziari per rilanciare e rigenerare l’economia. Questi lodevoli e necessari interventi dovranno però anche promuovere sistemi alternativi di produzione in vista di un’economia più solidale che rispetti la dignità delle persone e dei popoli. Inoltre, qualsiasi progetto di rinnovamento non potrà prescindere dalla necessità di prestare maggiore attenzione all’educazione delle nuove generazioni che dovrà tenere conto dei cambiamenti in atto e dell’urgenza di formare uomini e donne con un profondo senso di responsabilità verso se stessi, verso gli altri e verso il creato. La tecnologia continuerà indubbiamente a generare cose nuove e meravigliose, che tuttavia non saranno al servizio del progresso se mancherà l’attenzione alle infinite forme di povertà e il rispetto per l’ambiente, minacciato dalla cultura dominante dello scarto – ha infine asserito -. Le sfide del momento sono perciò un forte appello alla collaborazione e alla solidarietà sia nazionale che internazionale e alla mobilizzazione dell’intelligenza e delle innate capacità rigeneratrici di cui dispone ogni popolo che guarda al futuro con speranza”.
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