Gli distruggono il bagno, poi si scusano
Post del titolare dello stabilimento balneare: “So chi siete, risarcitemi o vi denuncio”
MARIO GRADARA – Vandali scatenati sulla spiaggia di Bellaria Igea Marina. Il bagnino imbufalito pubblica un post di ’avvertimento’ dove dice di sapere chi sono grazie alle telecamere, loro si presentano, si scusano e promettono di pagare i danni, per evitare la denuncia. Insolito lieto fine per l’ennesimo atto di devastazione sull’arenile. Gli ultimi stabilimenti balneari presi di mira sono i bagni 74, 75 e 76 di Igea Centro. “Hanno sradicato ombrelloni, ribaltato lettini e disseminato bottiglie e cocci per tutto l’arenile – sbotta Spartaco Gori, detto ’Poppy’, titolare dei bagni 74 e 75 –. Ci sono volute due ore di lavoro di diverse persone per sistemare la zona, più i danni provocati”. Gori ieri mattina, scoperto il misfatto, ha postato sui social il risultato dell’ennesima incursione in riva al mare, con tanto di ultimatum: “Un bel disastro stanotte. Alle cinque del pomeriggio vado dai carabinieri a fare denuncia. Ho le immagini delle telecamere, quindi so chi è stato. Dunque cari amici che avete semidistrutto il bagno 75 e il 76 avete poche ore per venire qui a spiegarvi. Ripeto, oggi farò la denuncia se nessuno viene a spiegarsi. Genitori, poi non venite a lamentarvi”. Seguono 140 commenti di residenti e turisti indignati, alcuni dei quali invitano a procedere alla maniere forti. Ma a leggere il post sono stati anche i responsabili: “Si è presentato il primo intorno a mezzogiorno – racconta Gori –, mi ha detto che erano sei amici, ubriachi, che non lo rifaranno, si è scusato. Abitano tutti nella zona. Alzano troppo il gomito, e girano a cercare guai. Pare siano ’nemici’ di alcuni ragazzi ospiti del mio bagno. Io gli ho detto che è stato intelligente a presentarsi. Nel pomeriggio sono venuti gli altri. Gli ho quantificato i danni. Mi hanno chiesto qualche giorno di tempo per avviare una piccola colletta e raccogliere la cifra. Ho detto che non avrei sporto denuncia se mi risarcivano, cosa che farò se non accadrà”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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