Figlio portato via, assistenti sociali alla sbarra
L’uomo era rientrato a casa e non aveva trovato più nè la moglie nè il bambino che erano stati nascosti in una struttura di accoglienza
ALESSANDRA NANNI. Quando quel 19 settembre del 2016 tornò a casa dal lavoro, il fornaio riminese non trovò nè moglie nè figlioletto. Scomparsi dalla faccia delle terra. A portarli via erano stati i servizi sociali. Una decisione devastante e a quanto sostengono i giudici immotivata. Al punto che il pubblico ministero, Davide Ercolani, ha già firmato un decreto di citazione a giudizio per l’allora responsabile del Servizio tutela minori dell’Ausl e della sua collega. L’avvocato Salvatore Di Grazia, che rappresenta il riminese, ha annunciato che chiederà i danni all’Azienda sanitaria. A chiedere l ’intervento dei servizi sociali era stata la moglie, la quale aveva raccontato che l’attuale compagno litigava con il figlio che lei aveva avuto da una prima relazione, un ragazzo che alla fine aveva deciso di andarsene di casa. (…)
Tratto da Il Resto del Carlino
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