L’Informazione di San Marino. Frequenze… da crisi di governo
Marino Cecchetti
Martedì l’avv. Gian Nicola Berti, consigliere di Noi per la Repubblica (coalizione di governo), ha presentato un’interpellanza al suo stesso governo sulle frequenze radiotelevisive di spettanza del nostro Stato e cedute all’Italia, la quale, “alcuni mesi” or sono, le avrebbe – in parte – vendute a privati ricavando “6,5 miliardi di euro” senza che nulla sia “stato retroceduto a San Marino”.
Fra Roma e Titano la materia non è nuova. Nel 1926 il nostro Paese rinunciò per “dieci anni” al diritto di “impiantare una stazione radiotrasmittente” propria, “in favore dell’Italia”, ottenendo da questa come “corrispettivo” la “costruzione della ferrovia elettrica” Rimini-Città.
Con gli introiti resi noti da Berti – se recuperati – si potrebbe fare un pensierino al ripristino della mitica ferrovia o alla fantasiosa monorotaia del precedente governo o ai dirigibili a Torraccia proposti da futuristici imprenditori del turismo.
Rimettiamo i piedi per terra. Dietro l’interpellanza-Berti c’è un disastro reale. Da decenni noi paghiamo attraverso le casse dello Stato un canone altissimo per tenere aperta San Marino Rtv, e regaliamo gli introiti ricavabili da frequenze di nostra proprietà. Ora Berti ci informa che detti introiti sono diventati stratosferici: da milioni a miliardi.
Insomma, vendendo noi direttamente le frequenze di nostra proprietà, incasseremmo tanto da fare marameo anche a quelli della Cargill, che sono lì lì per prenderci le rocche o chissà cosa per quel ‘misero’ prestito di 150 mln.
Quanto al ruolo – nella trattativa italo-sammarinese sulle frequenze di proprietà sammarinese – svolto dal direttore di San Marino Rtv, dr. Carlo Romeo, la preoccupazione di Berti sarebbe da immediata crisi di governo, in un Paese normale.
Leggi il testo dell’interpellanza
Interpellanza presentata dal Consigliere Gian Nicola Berti in merito alle iniziative adottate
dal Congresso di Stato in mento all’emittente radiotelevisiva della Repubblica di sa”i
Marino, San Marino RTV (depositata in data 23 marzo 2021) 1017171883 1tfi1TIPO RISPOSTA: orale
INTERPELLANZA.
Il sottoscritto, quale membro del Consiglio Grande e Generale dopo aver
preso conoscenza dell’ultima esternazione autocelebrativa di un esponente
di SMRTV del 20 Febbraio 2021
Interpella
il Governo per sapere se corrisponde al vero:
Che nonostante l’accordo multilaterale firmato tra i12017-2018 tra i paesi
che si affacciano sull’ Adriatico, di ri-pianificazione delle frequenze, con
assegnazione di 14 canali alla parte denominata Poligono Ovest, costituita
dalle Repubbliche di San Marino ed Italia, la nostra non parrebbe
assegnataria in via esclusiva di alcun canale televisivo?
Che in conseguenza di quanto precede, se vero, San Marino non avrebbe
più la disponibilità propria di un canale? ma secondo l’Italia dovrebbe
pagare un canone per trasmettere sul territorio nazionale Italiano, al punto
che si deve ritenere la Tv della Repubblica non più una emittente di uno Stato
sovrano, titolare di assegnazioni dedicate, ma semplicemente una Tv locale
che deve pagare per diffondere il proprio segnale.
considerato che il canale 51 su cui attualmente trasmette San Marino RTV
è stato ceduto dallo Stato Italiano ad un notissimo ente di telefonia mobile
per il prezzo di 6,5 miliardi di Euro alcuni mesi addietro, Che nulla di tale
somma è stato retroceduto a San Marino?
atteso che il nuovo piano delle frequenze italiano è definito e non
prevederebbe frequenze per la Repubblica di San Marino, chiede se è vero
che la precedente maggioranza od il precedente governo hanno firmato un
accordo che contempli rinunce o manifestazioni di disinteresse alle
Frequenze da parte Sammarinese?, chi lo ha firmato? Chi, eventualmente,
ha conferito deleghe alla firma di questi accordi e sulla base interesse
specifico sammarinese questo mandato sarebbe stato conferito?
Che il dotto Carlo Romeo ha avuto un ruolo in questi accordi o nella
trattativa di questi accordi? e, nel caso così fosse, se ha agito nell’interesse
della Repubblica di San Marino, quale dirigente della TV di Stato, o di
quella Italiana?
Infine, se quanto richiesto faccia davvero emergere delle compromissioni
di prerogative di Stato, si chiede che il Congresso di Stato precisi se ha
adottato iniziative non solo e non tanto per non subire danni di natura
economica, visto il valore delle frequenze, ma soprattutto se e quali
iniziative intende adottare per riaffermare la nostra Sovranità Statuale
anche nel campo dell’ etere e delle frequenze?
Repubblica di San Marino, 23 marzo 20
Gian Nicola Berti