Diritti dell’uomo, il discorso dei Capitani Reggenti a Ginevra

Diritti dell’uomo, il discorso dei Capitani Reggenti a Ginevra

Signor Presidente,

Signor Alto Commissario,

Eccellenze,

Signore e Signori,

interveniamo a questa 31^ sessione del Consiglio dei Diritti Umani con sentimenti di orgoglio e con profondo rispetto, nei confronti di questo Organismo internazionale, dei diversi Stati e dei diversi attori che lo compongono.

Quali Capi di Stato, siamo presenti oggi in questa sede, in nome e in rappresentanza di uno Stato dall’antica sovranità e di un Popolo che riconosce l’ampio valore e il significato di un impegno internazionale e di cooperazione globale per lo sviluppo di una cultura di pace. E’ altresì, nostro intento levar forte la voce dinnanzi alle violazioni sistematiche dei diritti fondamentali dell’uomo. Contro queste violazioni ogni membro della comunità internazionale – grande o piccolo che sia – ha il preciso dovere di mobilitarsi, adoperarsi e offrire soluzioni concertabili e sostenibili.

Il Segretario Generale Ban Ki-moon, nell’ambito di una visita ufficiale storica per la Repubblica, avvenuta nell’aprile 2013, ci onorò di questa affermazione ”il nostro sistema internazionale alle Nazioni Unite ha bisogno di tutti i Paesi. San Marino è un membro importante ed è una chiara dimostrazione della nostra intramontabile fede nella democrazia”. Facendo un parallelo con la natura, ha proseguito: “Dio ha conferito alle sue varie creature, differenti abilità. Il leone possente ha una grande forza, ma un uccellino può volare”.

Desideriamo ancora ringraziare il Segretario Generale per questa mirabile metafora.

La Reggenza è oggi istituzionalmente e personalmente convinta di testimoniare il rispetto e la fiducia indiscussi in un sistema di tutela dei diritti umani, che a Ginevra trova una struttura ed un funzionamento universalmente riconosciuti. 

A tal riguardo, plaudiamo e incoraggiamo l’attività dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani. La Repubblica di San Marino sente oggi di poter affermare che il riconoscimento, il rispetto e la tutela dei diritti umani costituiscono il nucleo centrale della vera democrazia, della legalità e fondamento di ogni Stato di diritto. 

Oggi di fronte alle guerre, alle gravi crisi economiche, al terrorismo internazionale, il pericolo che i diritti umani – anche negli stati democratici – vengano affievoliti, se non annullati, è fortissimo e reale. 

E’ in questo spirito e con questa convinzione che San Marino recepisce costantemente gli standard ai quali ogni Stato è chiamato ad allinearsi; l’universalità, l’indivisibilità e l’interdipendenza dei diritti umani. 

In tema di universalità dei diritti umani, è per noi imperativo contribuire ad abbattere l’indifferenza, che impedisce di essere pienamente solidali con il prossimo e soprattutto con i più vulnerabili.

Confidiamo dunque che la tragedia che vede il Mar Mediterraneo teatro di sconvolgenti esodi, possa trovare una concreta risposta, consci che, come nel caso delle guerre, promuovere il dialogo e le pratiche democratiche, sempre e ovunque, sia prioritario per l’avvio delle risoluzioni di ogni conflitto. 

La Repubblica di San Marino, di fronte alle drammatiche migrazioni di massa ha aperto un canale di accoglienza e di ospitalità solidale e, al contempo, ha adottato forme di sostegno umanitario nei Paesi coinvolti dalle attuali emergenze.

Purtroppo, le principali emergenze internazionali che gli Stati sono chiamati ad affrontare su scala globale sono oggi il terrorismo e l’estremismo violento che “rappresentano un attacco diretto alla Carta delle Nazioni Unite e una grave minaccia per la pace”. Per combatterli è necessaria un’azione determinata da parte di ciascun membro della comunità internazionale, sia al proprio interno, sia nelle più ampie strategie di cooperazione internazionale.

Sappiamo che l’estremismo ha terreno fertile proprio là dove i diritti umani vengono negati o violati, dove le aspirazioni a una maggior inclusione sociale vengono vanificate, e là, dove troppe persone – soprattutto i giovani – conducono vite prive di senso e prospettive soprattutto di lavoro. 

Occorre quindi che le politiche dei governi vengano indirizzate a rimuovere queste cause e ad adottare politiche più sociali, più inclusive, più rispettose della dignità dell’uomo.

Registriamo con crescente preoccupazione che il terrorismo non conosce confini e si scatena contro la stessa civiltà dei Popoli, abbattendone anche segni e cultura. 

I nostri Stati, tutti gli Stati, hanno una storia che li connota e li identifica; hanno una sorgente di pensiero che risale alle origini delle rispettive civiltà; non possiamo oggi rimanere inerti dinnanzi alle sistematiche aggressioni alle nostre sorgenti, tantomeno temporeggiare nella decisa condanna verso chi, strumentalmente e illegalmente, devastando i patrimoni artistici e culturali, tenta di obliterare l’identità dei Popoli.

A tal riguardo incoraggiamo con forte determinazione la più recente iniziativa di istituire una task force rappresentata dai caschi blu della cultura, per preservare e difendere il tesoro della nostra storia e dei nostri simboli.

Concorriamo dunque a difendere i Patrimoni dell’Umanità, perché anche la salvaguardia e il ripristino di un solo monumento sono una risposta agli estremismi ed una prova concreta che il fanatismo non può prevalere.

La Reggenza anche in questa prestigiosa sede internazionale ricorda inoltre con orgoglio, l’intervenuta abolizione, già dal 1861, da parte della Repubblica, della pena di morte; richiama inoltre le Risoluzioni e Dichiarazioni siglate da San Marino, vólte a condannare e a interrompere questa pratica aberrante ed inumana, e l’impegno a sostenere la necessità di una moratoria globale.

La Reggenza parimenti sottolinea con vanto e con propria personale soddisfazione il più recente allineamento della Repubblica di San Marino ai dettati internazionali, tesi a reprimere le più ignobili forme di violenza contro le donne, tristemente note a livello mondiale.

In particolare la più recente ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, al fine di fornire una protezione adeguata da ogni forma di discriminazione e di punizione delle violazioni di diritti umani fondamentali.

Purtroppo anche l’intero sistema economico sammarinese ha subito una consistente battuta d’arresto, che ha toccato tutti i settori e tutte le realtà del Paese, determinando la necessità di fare i conti con risorse economiche decisamente più limitate, anche in ambiti prioritari quali la sanità e l’istruzione.

In tale contesto la Reggenza richiama la necessità che, anche nelle differenti contingenze che afferiscono un Paese, questi possa sempre confidare su un sistema ampiamente strutturato di protezione dei propri cittadini, basato sulla permanente e indeflettibile salvaguardia dei valori fondamentali e dei diritti umani. 

San Marino, sotto il profilo internazionale, soprattutto negli ultimi anni, ha intensificato il proprio impegno e ratificato basilari ed importanti strumenti internazionali in questo campo.

La convinzione con cui si procede in direzione di tale recepimento è ben rappresentata dalla nostra Legge fondamentale dello Stato, e cioè la Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese, che, al suo primo articolo, sancisce che la Repubblica “riconosce, garantisce e attua i diritti e le libertà fondamentali enunciati nella Convenzione Europea per la Salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Non solo. E’ altresì stabilito nel medesimo articolo che “gli accordi internazionali in tema di protezione delle libertà e dei diritti dell’uomo, regolarmente stipulati e resi esecutivi, prevalgono in caso di contrasto sulle norme interne”.

La Repubblica di San Marino è così uno dei pochi Stati che in materia di diritti umani non necessita di norme interne di recepimento, essendo già il diritto internazionale parte e addirittura prevalente, in caso di contrasto, rispetto al diritto interno.

La Reggenza, nel rinnovare al Consiglio per i Diritti Umani sentimenti di alto onore e di gratitudine per aver offerto l’odierna opportunità di intervento, esprime sue proprie felicitazioni per la sessione in corso, nell’auspicio che proprio al suo interno possano rafforzarsi le capacità di intervento e realizzarsi le migliori condizioni affinché prevalgano le tanto agognate soluzioni di pace e di fiducia nel mondo intero.

Ginevra, 29 febbraio 2016

 

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