Rete: ‘tutto quello che la politica non vi racconta’

Rete: ‘tutto quello che la politica non vi racconta’

Quando sui giornali italiani esce una notizia su San Marino, non è mai una sola e semplice notizia, è sempre la punta di un iceberg.

Ogni singolo episodio porta con sé la storia di un sistema, quello sammarinese, fatta di intrighi, clientelismo, mazzette, frodi, abusi di potere, distorsione delle regole democratiche, omertà, collusioni con la mafia e chi più ne ha più ne metta.
Basti pensare alla cronaca recente:

il caso Banca Commerciale e libretto nero con i nomi dei politici sammarinesi che prelevavano dal fantomatico conto “Mazzini”;

il caso del Console Colombelli che sfruttava la propria immunità diplomatica per nascondere giri di fatture milionari, che dichiarava al fisco 12.000 Euro all’anno esibendo pubblicamente un tenore di vita extra lusso; che agevolava accordi con la regione Veneto dell’ex Presidente Giancarlo Galan (Forza Italia) il quale, pochi giorni fa, ha dichiarato che la decisione di avviare l’iter per la stipula di un patto con San Marino fu tutta scena, un atto di pura polemica con l’allora Ministro italiano Agazio Loiero, una dimostrazione che la Regione Veneto poteva stipulare accordi con Stati esteri senza passare per Roma. Con buona pace dei rapporti San Marino-Italia che sicuramente non saranno stati aiutati da questo passaggio, vissuto con la consueta superficialità dalle nostre istituzioni.

Il tutto condito dall’arroganza e dall’autoreferenzialità di una classe politica allo sbando, totalmente irresponsabile, che continua a tacere, che continua a inventarsi nuovi modi per cercare di mantenere lo status quo, di mantenere una spesa pubblica ormai insostenibile.

In che modo?

Spendendo altri soldi per grandi opere chiamandole, ad esempio (citiamo di seguito il programma di governo di Bene comune, attuale maggioranza) “investimento teso a reperire e realizzare spazi espositivi per l’organizzazione di mostre ed eventi a carattere culturale” o “costituzione di imprese private nel settore del benessere fisico (wellness)”;

svendendo i beni pubblici e mascherando quest’operazione dicendo che (citiamo ancora Bene comune) “il patrimonio con un importante valore commerciale può essere utilizzato come base collaterale per un processo di emissione di titoli di partecipazione che consentirebbe di ottenere finanziamenti da destinare al soddisfacimento dei diversi bisogni di liquidità del sistema”…un arzigogolo degno della supercazzola del film Amici Miei!

corteggiando grandi investitori esteri per cercare di far entrare nelle casse dello Stato quanto più denaro possibile, senza tenere conto della provenienza, delle ricadute sul nostro sistema, della totale impreparazione della nostra Repubblica a gestire enormi capitali e conseguenti controlli.
Pensando solo alla confezione e non al contenuto. Pensando al ritorno immediato e non alle conseguenze, potenzialmente catastrofiche.

Il tutto all’insaputa dei cittadini che, in nome di un’immaginaria questione di privacy, vengono tenuti all’oscuro di informazioni e progetti fondamentali o, ancora peggio, vengono narcotizzati con informazioni sommarie e fuorvianti.

E’ facile capire allora come incarichi diplomatici, conti in nero, politici compiacenti, frodi fiscali non siano solo notizie disconnesse che riempiono periodicamente la stampa italiana e locale, bensì parti di uno stesso insieme, tasselli di uno stesso mosaico.
Dove sono i responsabili?

Chi ha nominato quei diplomatici? Chi non ha controllato il loro operato? Chi si è nascosto per anni dietro il segreto bancario? Chi ha approvato leggi che lasciassero campo libero alla malavita?

Veramente ci vogliamo accontentare della puerile giustificazione di un ex Segretario di Stato agli Esteri (Fabio Berardi) che, riguardo il caso Colombelli, da lui nominato Console nel 2005, dichiara: “L’elenco dei consoli, in ogni caso, me lo sono ritrovato già in Segreteria”.

Quindi? Cosa vuol dire? Che non è permesso dissentire quando sei al Governo, quando sei in maggioranza? Non è permesso controllare, chiedere spiegazioni?

Non è permesso revocare una nomina?

Caso BCS e conto Mazzini: quello che sappiamo è che la questione del libro nero era già conosciuta all’interno del Consiglio dei XII e che nella passata legislatura addirittura un giudice avrebbe imposto di mantenere la riservatezza e mettere il fascicolo in una cassetta di sicurezza per almeno tre mesi, trascorsi i quali la questione sarebbe stata affrontata. E quando qualcuno ha provato a parlarne in Consiglio, è stato prontamente redarguito dalla Reggenza che ha fatto appello alla richiesta del giudice.

Poi il governo è caduto e non se ne è più parlato. Secondo noi è il caso di riaprirlo subito invece, immediatamente!

Le colpe della politica sono evidenti e sono sotto gli occhi di tutti. L’unica soluzione possibile è individuare le responsabilità, punire i colpevoli e cacciarli. Non solo quelli che hanno ridotto a pezzi il nostro Stato ma anche quelli che hanno prestato la spalla, quelli che hanno taciuto.

Con queste persone in circolazione – persone che hanno bisogno di mantenere i loro privilegi e la gabbia dorata che si sono costruite – è impossibile pensare a qualsiasi processo di sviluppo. E’ come provare a volare con le ali legate.

Le vie di mezzo non possono essere contemplate e ormai è troppo tardi per tornare indietro.
Possiamo solo andare avanti affrontando altri iceberg (che sicuramente incontreremo lungo il percorso) e, al tempo stesso, cercando nuove rotte, più sicure.

L’alternativa, è fare la fine del Titanic.

Movimento civico RETE

Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità

 

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