Mario Gerevini
Senza garante la Banca Centrale di San Marino
Mario Gerevini
La carica è vacante da mesi, di fatto dall’inizio dell’anno. Cioè da quando il presidente di Banca centrale di San Marino (insieme al direttore generale) se n’è andato sbattendo la porta in faccia alle intromissioni del governo. «Dobbiamo individuare un profilo adeguato», «occorre una figura idonea ad assumere questo ruolo», hanno finora traccheggiato i politici sammarinesi. Come non ci fosse alcuna urgenza, come fosse un periodo di ordinaria amministrazione per la piccola repubblica.
Per un po’ hanno
«tappato» il buco affidando la presidenza a un manager, Ezio Paolo Reggia, che ha sempre fatto l’assicuratore (Cattolica). Ma anche quello è durato poco. Doveva essere un traghettatore ma la riva d’approdo non si è vista e reggia se n’è andato. La Banca Centrale di san Marino non ha tuttora un presidente. E’ ovvio che non può essere una persona qualsiasi, uno del «sistema», ma debba essere una figura di garanzia, un super partes. E, se si guarda all’interno del Titano, rarissimo trovarlo.
La «ricreazione» è lunga a San Marino e nel frattempo, con una banca centrale decapitata, è più facile sistemare piccoli, grandi e talvolta loschi affari di banche e finanziarie.