E’ scattata da lunedì 27 giugno l’ordinanza sammarinese per fronteggiare l’emergenza idrica in territorio, causata dalle scarse precipitazioni. Siccità che colpisce anche le regioni vicine. È divieto di: innaffiare prati, orti e giardini; lavare piazzali, scale, strade private; riempire piscine; riversare acqua in cisterne e pozzi; lavare veicoli. Non si applica nel caso in cui l’attività sia svolta presso stazioni di servizio munite di impianti automatici. Sono previste sanzioni per i trasgressori che vanno da 150 euro fino a 2.000. Nel periodo di emergenza idrica, previste anche maggiorazioni di tariffa di 20 euro ogni metro cubo per consumi domestici che superino i 30metri cubi al mese. E’ chiaro che l’attenzione e “il disturbo” per i cittadini sia elevato e quindi c’è un controllo reciproco, capillare nel rispetto delle disposizioni in vigore. Proprio su “San Marino Risponde” e’ scattata la polemica perche’ non è stato disattivato l’impianto di irrigazione del campo da calcio “Serravalle B” gestito dalle organizzazioni sportive competenti, Cons e Fsgc. Interviene subito un cittadino: “Ho segnalato ora la cosa alla Gendarmeria, mandano una pattuglia a controllare. Stavano irrigando anche ieri pomeriggio alle 17 e 30.” Poi a chiarire le cose ci ha pensato un’altra persona che ha sostenuto come l’acqua, nel caso in oggetto, venga prelevata dall’Ausa e quindi direttamente dal fiume (…)
Articolo tratto da La Serenissima