Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Lo studio di fattibilità voluto dal governo per portare sul Titano 1.500 studenti in più. Morri: «Puntiamo ad un progetto di qualità»/ Università, pronte cinque nuove lauree/ Le rette annuali (13-15 mila euro) utilizzate per coprire i costi di servizi e infrastrutture
Il segretario Morri: «Facciamo tutto con molta umiltà»
«Progetto di qualità per una istruzione ad alti livelli»
SAN MARINO. Università, San Marino ci prova: con cinque corsi di laurea (tra i quali Medicina ed Economia), lo studio di fattibilità voluto dal governo punta a portare sul Titano 1.500 studenti in più (ora sono appena mezzo migliaio) e soldi.
Ma chi paga? «Gli studenti: con rette annuali tra i 13 e i 15mila euro ciascuno gli investimenti a infrastrutture e trasporti saranno coperti» dice il segretario di Stato all’Istruzione Romeo Morri. E i docenti? Saranno “pescati” dalle università vicine. Intanto si confida nel Parco scientifico e tecnologico. Eccolo, dunque, lo studio fattibilità per l’ampliamento del polo accademico sammarinese presentato nel corso dell’ultima sessione consiliare proprio da Morri e ben accolto da alcuni, osteggiato da altri. Perplessità ne sono venute anche da fuori, specie sulla proposta della futura laurea in Medicina e chirurgia: le università emiliane dubitano che la nascita di un altro Polo possa portare beneficio al “mercato” dello studio. A loro, Morri risponde: «Facciamo tutto con molta umiltà e comunque puntiamo a un progetto di qualità: pochi posti per un ’istruzione ad alti livelli». Già: ma mense, trasporti e posti letto per lo sciame atteso da 2mila studenti? «Molti spazi già li abbiamo, vanno solo valorizzati. E per l’investimento iniziale chiederò aiuto al mondo economico ». Insomma, ai dubbi, Morri ha la risposta pronta: al progetto ci crede. «Aspetto solo il via politico per rimboccarmi le maniche». «Qualche sera fa – ricorda il segretario di Stato – a una conviviale del Rotary abbiamo parlato proprio di università e suo sviluppo. Tutti concordano, anche in politica, sul fatto che il polo accademico vada visto come un progetto strategico. In questo momento difficile, ho cercato di pensare a come potenziare economia e occupazione: da qui, l’idea di investire proprio sull’offerta formativa e sulla ricerca. Per questo, confidiamo tanto nel Parco scientifico e tecnologico, e che vada di pari passo col crescere dell’università sammarinese».
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