Corriere Romagna San Marino: Centro storico a rischio sismico / In pericolo anche i capannoni. Commissionato studio all’università di Urbino
Basterebbe un terremoto “stile” L’Aquila o Modena per radere al suolo San Marino: sul Titano, almeno il 90% delle costruzioni non segue dettami antisismici; d’altronde la legge è recentissima (gennaio del 2011) e fino allo scorso anno, le scelte erano lasciate a professionisti e costruttori. Ora che, però, la classificazione sismica ha decretato come alto il rischio sul Titano (al secondo grado di pericolosità, sulla scala da uno a quattro), ma ancora manca il decreto attuativo che istituisce il genio civile, Palazzo pubblico ha deciso di cambiar rotta.
E, all’indomani del terribile sisma dell’Emilia del 20 e 29 maggio scorso, ha chiesto ai tecnici dell’università di Urbino uno studio approfondito sul territorio, che detti d’ora in avanti i “comportamenti” dei costruttori. Scientificamente, si chiama “microzonazione sismica” e consiste nell’individuazione e nella perimetrazione delle piccole azioni sismiche sul territorio e della risposta che il terreno dà alla costante attività. Con la delibera numero 30 del 18 giugno scorso, il segretario di Stato al territorio Giancarlo Venturini ha ottenuto il via libera all’accordo col Dipartimento di scienze della terra della “Carlo Bo” di Urbino. (…)
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