Atac Roma: Conti segreti a San Marino con l’ombra della P4

Atac Roma: Conti segreti a San Marino con l’ombra della P4

Da “Le Inchieste di Repubblica” viene reso noto un intreccio di denaro che legherebbe -attraverso il crac della SMI (San Marino Investment (Smi) del conte Enrico Maria Pasquini)- alcuni manager ATAC di Roma (l’azienda del trasporto pubblico di Roma) alla Repubblica di San Marino. Nell’intreccio, anche esponenti di Atac collegati a Luigi Bisignani (personaggio collegato già in passato a San Marino per gli scandali Sopaf-Delta e al centro dello scandalo della loggia P4)

 

“Una parte cruciale dei segreti di Atac, l’azienda del trasporto pubblico di Roma, è stata custodita a San Marino. Ed è da qui che è possibile tirare il filo che porta alle provviste “nere” garantite dall’amministrazione bipartisan della più dissestata delle aziende di trasporto pubblico d’Europa.

Nel giugno del 2010, la Procura di Roma che indaga sul crac della San Marino Investment (Smi) del conte Enrico Maria Pasquini, ottiene dalle autorità sanmarinesi una rogatoria che elenca i correntisti della controllata Smi bank. Sono 1.170 nomi. Una variopinta umanità di evasori fiscali, che vengono pubblicati con la semplice anagrafica dal quotidiano “il Giornale”. Alla lettera “G” è “Gabbuti Gioacchino, di nazionalità italiana, nato a Roma il 12/10/1952”. Alla C, figura “Cassano Antonio, nazionalità italiana, nato a Barletta il 18/11/1958”.

In quel momento, Gabbuti, manager legato a doppio filo a Gianni Letta, è ad di Atac patrimonio, dove lo ha voluto Alemanno dopo la sua esperienza di ad di Atac con Veltroni. Antonio Cassano è invece direttore generale. Ebbene, in Campidoglio non si muove foglia, se non un’interrogazione del consigliere Athos De Luca cui Alemanno non risponderà mai.

Gabbuti e Cassano sono ancora in Atac. L’unico straccio fatto volare sin qui dal nuovo ad Danilo Broggi è stato quello di Roberto Sem, dirigente licenziato mercoledì scorso, colpevole forse di essere diventato non solo uno dei testimoni chiave della Procura nell’indagine sui biglietti clonati, ma anche di essere il custode di tutti i documenti riservati di quella faccenda. Mentre a rivedere le stelle è toccato a Pietro Spirito (direttore centrale operazioni), Vincenzo Saccà (direttore della comunicazione), Roberto Cinquegrani (direttore commerciale), Antonio Abbate (direttore affari legali) e Giuseppe Alfonso Cassino (direttore della divisione superficie), i manager voluti in Atac nel 2011 da Maurizio Basile, l’allora ad di Atac ed ex capo di gabinetto di Alemanno intercettato nell’inchiesta P4 mentre prendeva ordini al telefono da Luigi Bisignani.”

 

Fonte: Repubblica.it

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