Lo
scudo fiscale il cui iter è partito poco fa nel parlamento italiano avrà ripercussioni di gran lunga più pesanti sul sistema finanziario della Repubblica di San Marino, dei due precedenti 2001-02 e 2003. A causa del contesto.
A spiegare le ragioni della maggiore incisività dello scudo 2009 rispetto ai precedenti è (su Unità.it) Alberto Cisterna, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia specializzato nel combattere i flussi finanziari del crimine organizzato.
‘Questa volta c’è una grossa novità. L’articolo 12 del decreto legge anticrisi dice che tutto quello che si trova in banche, società e istituti all’estero è frutto di evasione fiscale. È una svolta perché d’ora in poi chi li detiene, se intercettato, ha l’onere di dimostrare la provenienza di quei soldi. È quasi scontato che poi sarà punito‘.
Inoltre questa volta l’Italia non è sola: ‘L’obiettivo di colpire i paradisi fiscali è condiviso da Francia e Germania. C’è un’intesa a livello Ocse ‘, come del resto si è visto nel
G8 terminato nei giorni scorsi a L’Aquila.