SAN MARINO. Dall’inizio dell’estate si stanno rincorrendo voci di un compattamento del settore bancario sammarinese. Sono circolati i nomi un po’ di tutte le banche (Banca Agricola Commerciale, Credito Industriale Sammarinese, Banca di San Marino) con riferimento – ma non solo – a Cassa di Risparmio.
Cassa di Risparmio ha già i suoi problemi anche di risistemazione interna dopo quanto le è arrivato da Asset Banca, personale compreso. Eppure viene additata come possibile ‘fagotatrice’ di altre banche. Ad esempio, in Consiglio Grande e Generale, il Segretario Politico della Democrazia Cristiana, Gian Carlo Venturini, ha chiesto in seduta pubblica se avesse qualche fondamento la voce secondo cui sarebbe in corso una trattativa fra la detta Carisp e Banca di San Marino, auspice il Governo o, almeno, la Segreteria delle Finanze. Tanto che è insorto il sospetto che certe banche si offrano perché i responsabili vedono, nell’eventuale fusione, l’occasione per strappare la immunità da eventuali azioni di responsabilità per i loro passati comportamenti. Non è avvenuto così per Banca del Titano e per Banca Commerciale Sammarinese?
In occasione del Meeting di Rimini (incontro su ‘bitcoin’ come opportunità di sviluppo) Francesca Biliotti di San Marino Rtv ha riproposto la domanda di Venturini al dr. Francesco Lombardi, Amministratore Delegato di Banca di San Marino nonché Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese (Abs), in questi esatti termini: “Ci sono voci di una possibile fusione fra Banca di San Marino e Cassa di Risparmio. Casa c’è di vero?“
Risposta: “Si tratta come lei ha detto di voci. Al momento non c’è alcuna decisione in quest’ambito. Noi stiamo andando per la nostra strada. Se ad un certo punto matureranno delle consapevolezze, a quel punto informeremo il pubblico”.
Preso nota di quel “consapevolezze”, si è costretti a concludere che si è ancora nella vaghezza delle sensazioni psicologiche soggettive piuttosto che nella limpida precisa concretezza oggettiva di cui i clienti bancari hanno bisogno per confermare la fiducia in chi custodisce i loro risparmi.
Quello delle banche è un settore che ha bisogno di certezze.
Né dal Governo né dall’Associazione Bancaria né dalle singole banche tirate in ballo, è stato diffuso finora un comunicato che stoppi la frana di fiducia che si è generato con tali voci, di fatto, incontrollate.
I sindacati e le forze di opposizione insistono (finora invano) nel chiedere risposte certe e chiare.
Da Faetano – il Castello dove ha la sua sede centrale la Banca di San Marino – si è mossa pure la sezione locale del Partito Democratico Cristiano Sammarinese. Chiara la presa di posizione: Banca di San Marino non si tocca.