La Pieve e l’immagine del Santo Marino
La nuova Basilica aveva bisogno di sculture adeguate alle ambizioni del Paese
DAVIDE PEZZI (acura di), testo di DANIELE CESARETTI Nell’opera Adamo Tadolini fu coadiuvato dal figlio… d’arte, Scipione. La vita professionale dello scultore capostipite è descritta in dettaglio nel libro “Ricordi autobiografici di Adamo Tadolini scultore (vissuto dal 1788 al 1868) pubblicati dal nepote Giulio”, tipografia di Baldi Giovanni, Roma, 1900. In una nota a piè di pagina 190 è menzionata la commissione della statua della Pieve: “Collocata la statua, e poi ammirata e lodata da tutti, quei buoni repubblicani ne furono tanto soddisfatti, che i Consoli e il Senato della repubblica di San Marino, con decreto dell’11 agosto 1838, e per unanime consenso, inscrissero nell’albo dei nobili cittadini di San Marino, come celeberrimo nell’arte scultoria, Adamo Tadolini, e il decreto di nobiltà fu esteso ai suoi figli e discendenti. Fra i documenti di famiglia io (il nipote Giulio, NdA) ho trovato e conservo questo decreto, scritto in latino su pergamena”. La statua fu pagata 1000 scudi, una cifra esorbitante per quel tempo, che si può stimare approssimativamente – confrontandola con l’allora corrispettivo valore di 3.35 grammi d’oro per il singolo scudo – nel valore attuale di 140.000 euro. Ma furono soldi investiti bene. (…)
Tratto da L’informazione di San Marino