Rete semina vento e raccoglie tempesta e intanto si approva lo spoil system
ANTONIO FABBRI – L’occupazione politica dei ruoli apicali degli enti a partecipazione statale viene codificata con l’articolo 4 dell’assestamento di bilancio, quello legato al tema dello spoil system, alla fine del dibattito approvato dalla maggioranza, così come il superamento del tetto dei 100mila euro nella Pa con l’introduzione della retribuzione di risultato. Ma è sullo spoil system che si consuma lo scontro. (…)
Ma le scintille arrivano in conclusione di dibattito tra Matteo Ciacci (Libera) e Rete a proposito della figura del professor Gianfranco Vento. “I membri di Rete avevano affermato che il signor Vento aveva problematiche e non era il caso di nominarlo nel Cda di Cassa di Risparmio. In quella circostanza la nomina era stata chiesta a Rete, e Rete ha detto: Vento non possiamo nominarlo. Mi sembra di aver capito che Gianfranco Vento verrà nominato amministratore delegato di Cassa di Risparmio ed è interessante anche questo. Mi piace dire le cose come stanno. Se si voleva fare un bel lavoro, si poteva ragionare del principio dello spoil system in ogni ambito. Partire solo dai Cda significa avere altri obiettivi e non andare a concretizzare concetti che ritengo validi in ambito generale”.
“Il professor Vento non è stato nominato in Cassa di Risparmio perché è stato nominato da un’altra parte, ma nel Veicolo pubblico di Segregazione – ribatte Paolo Rondelli (Rete) – Perché mai non avremmo dovuto nominare una persona che era già stato nominato nel medesimo organismo?”. (…)
E mentre il botta e risposta al microfono tra Rondelli e Boschi si consumava, il distanziamento sociale tra Ciacci e Matteo Zeppa, intervenuto a dar man forte al presidente del suo movimento, si riduceva fino quasi ad arrivare al contatto. Di certo le reciproche urla sono entrate pure nel microfono e si sono ascoltate via radio, mentre il Reggente Alessandro Mancini ha avuto un bel daffare a riportare la calma, costretto addirittura a minacciare la sospensione della seduta: “Calma… calma… che manca ancora un giorno”, ha detto. Poi suonato la campanella e ha avvertito: “Consiglieri, non costringetemi a sospendere la seduta”. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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