San Marino. Spaccio, due anni e quattro mesi a sammarinese 50enne

San Marino. Spaccio, due anni e quattro mesi a sammarinese 50enne

Spaccio, due anni e quattro mesi a una sammarinese 50enne

Per l’accusa vendeva cocaina ai clienti nel garage di casa sua

Antonio Fabbri

Detenzione a scopo di spaccio di sostanze stupefacenti, a confermare che il fenomeno in Repubblica è presente. Il caso più grave discusso ieri, quello che ha visto una cinquantenne sammarinese, Lidia Venturini, condannata a 2 anni e 4 mesi di prigionia. La donna era accusata di avere, con più azioni reiterate nel tempo, di avere ceduto cocaina, sia nel garage di casa sua sia in altri luoghi concordati con i clienti.

Ad individuare la cessione di stupefacenti, la Gendarmeria durante i controlli antidroga. Dopo aver fermato due persone che uscivano dall’abitazione dell’imputata le ha trovate in possesso della sostanza stupefacente. Questa hanno dichiarato di avere preso le dosi di cocaina dalla Venturini. Quest’ultima ha ammesso di aver ceduto la droga a terze persone, sostenendo tuttavia di averla ceduta senza scopo di lucro.

Stessa cosa sostenuta dall’avvocato della donna, Fabio Di Pasquale “Si trattava di episodi – ha affermato il legale – più a livello amicale, che a scopo di lucro”. L’avvocato difensore ha anche puntato sulla confessione utilmente resa dalla donna, ritenendo che la pena potesse essere contenuta e concessa la sospensione condizionale della pena. Non dello stesso avviso l’accusa sostenuta dal Pf Roberto Cesarini. Tra l’altro la donna era stata protagonista di un episodio simile nel 2012. Il giudice Alberto Buriani, pur valutando l’attenuante della confessione, ha condannato la donna a 2 anni e 4 mesi.

La pena pertanto non potrà essere sospesa, ma in sede di esecuzione ci potrebbe essere la possibilità di richiedere una misura alternativa alla detenzione per i quattro mesi eccedenti i due anni e, poi, una volta trascorsi, la sospensione. Non è escluso, comunque, che la difesa voglia valutare anche la possibilità dell’appello puntando ad un ulteriore sconto di pena, viste le richieste formulate nell’arringa finale nell’udienza di ieri.

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