A favore dei referendum sul lavoro, Roberto Ciavatta

A favore dei referendum sul lavoro, Roberto Ciavatta

10 marzo 2008

In repubblica campeggiano manifesti con cui alcuni partiti interessati (perché sono più o meno gli stessi che hanno varato la legge in questione) definiscono un ritorno al passato la nostra iniziativa referendaria che intende cancellare da San Marino i co.co.pro. e il lavoro interinale.

Che cos’è il passato: quello che c’era fino a 3 anni fa o quello che c’era 70 anni fa?

I diritti e le tutele dei lavoratori sono il culmine della civiltà occidentale. Le forme di assunzione che elimineremo, e che loro hanno introdotto, riportano il lavoratore a subire le stesse condizioni di impotenza che subiva prima di queste conquiste. Dovrebbe essere questo il futuro?

Il futuro è quello in cui il lavoratore deve rinunciare alle ferie, alla maternità, alla tredicesima, a una carriera? Oppure il futuro è quello in cui si vieta espressamente ogni forma di assunzione che tenda a svilire il valore e la dignità dei lavoratori (come facciamo con la nostra proposta di legge popolare)?

Il ritorno al passato sono in realtà proprio gli articoli di legge che cancelleremo, questi contratti indecenti e una minoranza della classe politica ed industriale che persegue interessi non in linea con quelli della gente.

Che futuro volete? Perché è di questo che i referendum trattano. Volete un futuro in cui il datore di lavoro possa usare il lavoratore come una merce, oppure volete un futuro in cui il lavoratore vede garantita la sua dignità? Volete un futuro in cui ogni forma di assunzione “atipica” possa essere legittimata oppure volete un futuro in cui la forma tipica di assunzione è garantita?

Qualcuno dice che se si cancellano questi articoli di legge si ritorna al lavoro nero. Chi lo dice dimentica di ricordare che il lavoro nero è illecito, e quindi chi lo usa deve essere punito!

Se mancano i controlli per evitare che gli imprenditori facciano ricorso al lavoro nero, a che serve regolamentare queste forme di assunzione “atipiche”? Chi controllerà che i famosi “paletti” vengano rispettati?

E in fondo questa dell’assenza di controlli è una scusa pretestuosa. Ci spieghino gli stessi politici che ora dicono che si ritornerebbe al caos e al lavoro nero, come mai è stata bocciata l’istanza d’arengo con cui chiedevamo di intensificare proprio i controlli contro il lavoro nero.

Allora, bocciando l’istanza, venne in pratica sancito che i controlli funzionano bene così come sono. E allora se funzionano, i controllori puniranno chi dopo la cancellazione di questi contratti ricorrerà al lavoro nero.

Non sussiste quindi alcun motivo per non cancellare queste forme d’assunzione, perché chi afferma che se saranno cancellate userà il lavoro nero sta proclamando un’intenzione di reato.

I nostri 3 sì non servono a tornare al caos o al passato, ma all’ordine e al futuro!

Comitati referendari per i tre sì.

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