L’operazione eseguita presso il consolato di San Marino a Rimini dagli Agenti della Guardia di Finanza – agli ordini del tenente colonnello
Gianfranco Lucignano? – su mandato della Procura di Roma ha risvolti più gravi di quelli apparsi nella
conferenza stampa di martedì scorso tenuta, a nome del governo, da Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, da Gabriele Gatti, Segretario di Stato alle Finanze, e da Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria.
Martedì si era capito che la Gdf aveva cercato soprattutto dati relativi ad una singola persona (‘‘T.G. le iniziali: cittadino italiano ma residente sul Titano ‘) coinvolta nell’indagine della Procura di Roma denominata Miraggio.
Ieri sera si è appreso da San Marino Rtv che ‘ il materiale sequestrato, in base ad un decreto della Procura della Repubblica di Roma, riguarda 3-4 società che hanno il domicilio fiscale al Consolato. ‘. Dunque si tratta di una vera e propria perquisizione.
Viene da chiedersi: tale ‘materiale’ consiste nei soli dati, praticamente pubblici, relativi a persone e società necessari per operare in Italia (codice fiscale, eccetera) conservati lì – è stato detto -d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, oppure c’è anche dell’altro?