A San Marino 1.200 evasori italiani, Francesco Viviano, La Repubblica

A San Marino 1.200 evasori italiani, Francesco Viviano, La Repubblica

A San Marino 1.200 evasori italiani

Nella lista il cantante Zucchero e i Berloni

I nomi dopo una rogatoria internazionale avanzata dalla procura di Roma. Nel mirino l’attività della San Marino Investimenti del conte Pasquini. 50 gli indagati

di FRANCESCO VIVIANO

ROMA – Milleduecento evasori che avevano nascosto i loro soldi nelle banche di San Marino, hanno adesso un nome ed un cognome. E il “codice” bancario. Nella lista sono rappresentate moltissime categorie professionali: personaggi dello spettacolo, titolari di aziende produttrici di prosciutti, motociclette, mobili; e poi imprenditori e azionisti della Fiat. Ma anche macellai, pasticcieri, titolari di supermarket. La lista dei 1.200 si apre con un codice con accanto il nome di Paola Abba di Massa e si chiude con quello di Claudio Zuliano di Padova. Ma in mezzo ci sono i nomi più “prestigiosi”: quello per esempio di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, cantante e musicista. Ci sono poi quelli degli imprenditori Antonio e Marcello Berloni che controllano la holding delle cucine. E ancora nomi del calcio italiano come quello di Igor Campedelli, presidente del Cesena calcio appena promossa in serie A; con lui anche Adolfo Guzzini, presidente e amministratore delegato della Guzzini spa, Mauro Guzzini, Amministratore delegato della Teuco, Giancarlo Morbidelli, fondatore della omonima casa motociclistica e padre dell’ex pilota di Formula Uno, Gianni. Non mancano anche noti titolari di aziende che producono salumi come Sante Levoni, presidente della Alcar Uno, l’azienda produttrice del noto prosciutto. Accanto al suo nome c’è quello di Vanza Alessandria che dell’azienda è responsabile amministrativa e finanziaria.

Tra gli altri nomi noti, anche quelli di Emer Borsari (titolare della Borsari Group, azienda che si occupa di trading agricolo e logistica), l’immobiliarista Walter Mainetti (titolare della Sorgente Spa e proprietaria del Flatiron). Ed ancora altri due nomi del mondo delle costruzioni: Massimo Pessina, presidente della omonima impresa di costruzioni e Matteo Melley, Presidente della fondazione Carispe. Sono tutti “clienti” del conte Enrico Maria Pasquini, titolare Smi (San Marino Investimenti) e Smi Bank. Ex ambasciatore sammarinese in Spagna, sposato con Clara Nasi, imparentata con gli Agnelli.

Insomma, una grande “rappresentanza” di concittadini che di pagare le tasse non ne vuol sapere. Ma San Marino comincia a collaborare con la magistratura italiana. Ed è proprio da San Marino che alla Procura di Roma è arrivato questo primo elenco con 1.200 nomi dopo una rogatoria internazionale, la numero 85 del 2009, avanzata dalla procura della capitale ai colleghi sanmarinesi. L’inchiesta romana (pm Perla Lori) riguarda il Gruppo Anphora, controllore della Smi, amministrata dal conte Enrico Maria Pasquini, indagato, il quale da San Marino controllava la Anphora. E adesso con lui sono indagati i primi 50 componenti della lista dei 1.200 che avevano affidato alla Smi i capitali occultati nelle banche di San Marino dove venivano poi “ripuliti” e ritornavano in Italia attraverso vari giri che la Guardia di Finanza sta tentando di ricostruire.

L’ammontare del tesoro nascosto dai 1.200 evasori italiani a San Marino ancora non è stato quantificato. Ma fonti investigative sostengono che si tratta di decine di milioni di euro che per anni sono sfuggiti al fisco italiano.

Tutto nasce, come detto, dall’inchiesta che ha coinvolto il conte Pasquini che è anche ambasciatore per San Marino in Spagna e presso il Sovrano Ordine di Malta. Il Gruppo Anphora che faceva capo al Conte Pasquini è – secondo la Gdf – costituito da una finanziaria e da una società di leasing espressione della Smi. Attraverso queste società romane la Smi prendeva i capitali, li portava fisicamente a San Marino e li faceva ritornare puliti in Italia, per riutilizzarli. Il conte Enrico Maria Pasquini, 62 anni, era anche a capo della Ferrotramviaria s. p. a., la società che gestisce le ferrovie Bari Nord e la metropolitana di Bari, e controllava direttamente o indirettamente la finanziaria Smi e la Smi Bank di San Marino.

Con l’invio di questa lista da San Marino alla Procura della Repubblica di Roma, l’inchiesta fa registrare un enorme passo in avanti. Adesso, controllando i nomi attentamente, gli investigatori vogliono accertare i sospetti che hanno sempre avuto, e cioè verificare se tra gli “evasori” ci siano anche componenti della malavita organizzata che attraverso il Conte Pasquini avrebbero riciclato milioni di euro partiti dall’Italia e ripuliti a San Marino.

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