San Marino Oggi: Dai Casalesi alla ’ndrangheta, passando per quella vecchia inchiesta sui pugliesi. Ma la gendarmeria alza la testa: “Necessari nuovi uffici e le intercettazioni” / L’elenco delle “criticità” emerge dalla relazione antimafia dei militari allegata a quella del tribunale mai giunta integralmente sui banchi del Consiglio
La criminalità organizzata a San Marino: c’è quella campana, quella calabrese, quella laziale, e quella triveneta.
A farne una disamina è la relazione della gendarmeria datata marzo scorso e allegata a quella “antimafia” del tribunale, richiesta dalla segreteria di Stato alla Giustizia e “discussa” (ma mai consegnata) in Consiglio ad aprile scorso.
Gli interessi criminali sammarinesi, rimarca la gendarmeria, hanno un unico comune denominatore: le finanze, ovvero “il tentativo – si legge – di creare apparati di sussistenza atti al transito di capitali e all’investimento diretto di denaro in imprese per il riciclaggio di denaro sporco”.
Nel nostro viaggio guidato all’interno della relazione antimafia della gendarmeria, spiccano diversi elementi di riflessione: la certezza, da una parte, che da almeno due decenni si trovano riscontri delle infiltrazioni mafiose sul Titano; e dall’altra, la ribadita inadeguatezza del sistema a farvi fronte.
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